ll Cav. furioso attacca la sinistra: non mi butterete giù con trame giudiziarie

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ll Cav. furioso attacca la sinistra: non mi butterete giù con trame giudiziarie

19 Giugno 2009

A Bruxelles un accenno – "solo spazzatura" – quanto basta per far capire che la linea è quella del contrattacco. A Milano Silvio Berlusconi ci va giù duro promettendo che "le trame giudiziarie" e gli attacchi di certa stampa non avranno alcun effetto sull’esecutivo democraticamente eletto e per questo legittimato a governare fino al termine della legislatura. Altrettanto netto quando bolla come "fantapolitica" l’ipotesi di complotti all’interno della maggioranza. Il premier chiude la campagna elettorale per il ballottaggio di Guido Podestà alla Provincia del capoluogo lombardo con un affondo durissimo all’indirizzo dei suoi dettrattori. A cominciare dalla cinquantina di contestatori che con cartelli, slogan e fischi accompagnano i trenta minuti di comizio del Cav.
"Abbiamo anche contestatori, evviva!’", ironizza il premier per il quale la contro-manifestazione inscenata a pochi metri dal palco conferma che ”siamo antropologicamente diversi”, visto che ”noi siamo uomini di liberta’ e non ci sogneremmo mai di disturbare” un comizio. Poi accusa: ”Non avete dignita’, non sapete cosa è la democrazia e la liberta’, siete ancora, oggi come sempre, dei poveri comunisti". Parte dai contestatori Berlusconi, ma allarga il tiro alla sinistra e alle ultime vicende di cronaca collegate all’inchiesta di Bari per ribadire che niente e nessuno potrà fermare l’azione di un esecutivo che gli elettori hanno scelto liberamente e votato un anno e mezzo fa. "E’ inutile che sperate di buttare giù il governo e la maggioranza con trame giudiziarie e attacchi mediatici. Siamo la maggioranza del paese e in democrazia la maggioranza governa”, scandisce Berlusconi sottolineando con uno scatto d’orgoglio che gli attacchi e la campagna mediatica messi in piedi per colpirlo non solo non producono alcun effetto ma non fanno che accrescere la sua determinazione a tenere il timone del Paese: "Continuate così" è la provocazione perchè "non fate altro che convincermi a restare”. E, in ogni caso, ”mi fate pena e disgusto, siete degli analfabeti della libertà". Non manca una critica al Pd che, afferma, non vuole sostenere la candidatura di Mario Mauro alla presidenza del parlamento europeo.
C’è un’altra questione sulla quale Berlusconi manifesta il proprio disappunto: il sit-in davanti a Montecitorio organizzato nei giorni scorsi dai comitati dei terremotati per portestare contro il governo sulla gestione del terremoto in Abruzzo. Si dice "indignato" perchè malgrado l’impegno dell’esecutivo a destinare 8,5 miliardi di euro alla ricostruzione post-sisma e a mettere a disposizione per gli sfollati quindicimila nuove case entro la fine di novembre ”hanno organizzato manifestazioni sul nulla, mandando gente che non aveva nulla da chiedere in piazza e strumentalizzando le speranze, la paura e i morti. Vergogna!".
L’ultima parte del comizio la calibra sulla sfida per i ballottaggi. Il presidente del Consiglio chiede di sostenere il candidato del Pdl Podestà per garantire ”sintonia” fra le istituzioni, Provincia, Comune e Governo e promette che dalla settimana prossima tonerà a parlare pure di calcio – ”per me è una religione laica”- , e del presidente dell’Inter. Infine, torna ad attaccare la sinistra ma, ribadisce "noi lo facciamo sempre con toni civili e non come questi che non sanno cosa è la democrazia, il rispetto e la libertà".
C’e’ ancora tempo per una barzelletta che serve anche a stemperare il clima di una giornata carica di tensione. Berlusconi racconta di Berlusconi che indica a Dio come organizzare il paradiso in una società per azioni, ma il Padre Eterno alla fine si domanda perchè proprio Lui dovrebbe esserne solo vicepresidente.
Bagno di folla finale, con strette di mano e foto di rito tra la gente.