Lo spettro di Obama impaurisce gli Usa
10 Gennaio 2014
di redazione
L’avatar di Osama Bin Laden fa paura agli Usa. La diffusione della identità virtuale del capo del terrorismo islamista ucciso nel 2011 era già un fenomeno durante la lunga latitanza di Bin Laden da Tora Bora ad Abbottabad, fenomeno che preoccupava la intelligence Usa, come dimostra un rapporto reso noto dall’Office of the Director della National Intelligence. "Immaginate che i jihaddisti creino un avatar molto somigliante di Bin Laden ed usino le molte registrazioni della sua voce per farlo predicare, convertire, reclutare e fare propaganda" in Rete, si leggeva nel rapporto, sottolineando la importanza della netwar, la guerra nel cyberspazio, come strumento di "propaganda, coordinamento ed addestramento a fini terroristici". Un timore che non si è mai diradato. La paura del Bin Laden virtuale fa venire in mente un vecchio libro di Derrida, "Spettri di Marx". Il fantasma ossessionante del padre del comunismo descritto dal filosofo francese potrebbe valere, come ragionamento, anche per lo spettro di Bin Laden.