Lo Stato faccia giustizia sull’omicidio Scopelliti
09 Agosto 2015
Il 9 agosto del 1991 la mafia assassinava il magistrato Antonino Scopelliti, a Piale di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria. Fu il primo dei cosiddetti “delitti eccellenti” orditi da Cosa Nostra e che avrebbero condotto alla guerra tra mafia e istituzioni dello Stato. Dopo Scopelliti, sarebbero stati uccisi anche i giudici Falcone e Borsellino. Un omicidio, quello di Scopelliti, all’epoca sostituto procuratore generale di Cassazione impegnato nel maxi processo contro Cosa Nostra, su cui a distanza di tanti anni non è stata fatta ancora giustizia.
Oggi a Piale si è svolta la commemorazione in ricordo del sacrificio del magistrato italiano – il XXIV anniversario dalla sua uccisione per mano mafiosa. “Sono felice che ad onorarne la memoria ci siano il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ed il Sottosegretario alla Difesa, Gioacchino Alfano. Ringrazio in particolare l’amministrazione di Villa San Giovanni, che da sempre mi è accanto in questa giornata”, ha detto Rosanna Scopelliti, parlamentare e coordinatrice del Comitato beni confiscati della Commissione Antimafia. Rosanna aveva sette anni quando i mafiosi uccisero suo padre.
“La presenza del Presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa e del sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà testimonia come la Calabria che si riconosce nei valori in cui credeva mio padre non dimentichi il sacrificio dei suoi figli caduti per lo Stato”, ha aggiunto la figlia del magistrato, convinta che “anno dopo anno, in questa giornata, oltre alla tristezza per la sua morte, per me e la mia famiglia il dolore più grande è dover continuare a convivere con l’amarezza di non aver ancora avuto giustizia da quello stesso Stato che papà ha servito fino all’estremo sacrificio".
Il giudice Scopelliti ha rappresentato la pubblica accusa in tanti processi chiave della storia italiana, il primo processo sul caso Moro, quello sul sequestro della nave Achille Lauro, e ancora sulla strage di Piazza Fontana e del Rapido 904. Le indagini sull’omicidio del magistrato sono state riaperte nel 2012 dopo i processi che nel corso degli anni Novanta avevano portato prima alla condanna e poi all’assoluzione in appello dei pezzi da novanta della cupola mafiosa (da Riina a Provenzano, tra gli altri). In un caso e nell’altro, i collaboratori di giustizia hanno parlato di un “favore” fatto alla Mafia dalla ‘Ndrangheta calabrese, che avrebbe compiuto materialmente il delitto.
Nel 2007 è stata creata la Fondazione “Antonino Scopelliti” da una iniziativa del movimento giovanile “Ammazzateci tutti” che ha come missione quella di ricordare la figura esemplare di questo rappresentante delle istituzioni, morto per difendere la legalità, e che si rivolge ai giovani studenti e universitari per trasmettere loro i valori della lotta alla mafia.