Lo Zuccherificio verso le biomasse: un’opportunità per il centrosud

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Lo Zuccherificio verso le biomasse: un’opportunità per il centrosud

01 Giugno 2011

di g.l.

Lo Zuccherificio di Termoli, in provincia di Campobasso, è l’unica azienda del settore rimasta ancora attiva al sud dopo la riforma europea del comparto. La fabbrica è diventata un punto di riferimento per centinaia di bieticoltori di Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e Campania. Un mercato che è in difficoltà a causa dei fondi pubblici sempre più limitati e con le quote ridotte su decisione dell’Ue.

Ma ora potrebbe arrivare una vera e propria svolta per l’azienda molisana: la “biomassa”. Il termine indica tutti quei materiali di origine organica (vegetale o animale) utilizzati per la produzione di energia. E allo stabilimento di Termoli – a partire dal 2012 – l’energia si produrrà con le barbabietole. O meglio con gli scarti delle piante dalle quali è già stato estratto lo zucchero. La notizia è stata confermata dal Consiglio di amministrazione dello stesso Zuccherificio, che ha appena stretto un accordo di importanza nazionale con Iris Fund, la società di investimento a capitale variabile che è diventata un punto di riferimento per il mondo dell’eco-compatibile. L’intesa prevede la nascita di tre impianti a biogas all’interno dello stabilimento di Termoli, alimentati con sottoprodotti derivanti dalla produzione dello zucchero. “Ciò consentirtà di valorizzare la materia prima – ha spiegato Ciro Mongillo, amministratore delegato di True Energy Advisory – e assicurerà allo Zuccherificio la gestione diretta degli impianti”. “Una delle iniziative di maggiore interesse in ambito nazionale nel settore delle energie rinnovabili – l’ha definita Mongillo – una opportunità concreta di crescita e un investimento per il futuro”, per i vertici dell’azienda molisana.

Il progetto ha avuto anche la benedizione del sindaco di Termoli, Antonio Di Brino (Pdl), e delle sigle sindacali che hanno già intravisto nel biogas l’opportunità di stabilizzare l’intero bacino bieticolo del centro sud d’Italia. Dal 2012, dunque, l’aria allo Zuccherificio di Termoli cambierà: sarà ecocompatibile, rinnovabile, rispettosa dell’ambiente. E più “serena” per i lavoratori, che già hanno visto qualche schiarita: i dipendenti delle ditte esterne, che aspettavano i compensi e che non avevano fatto mancare le proteste negli ultimi tempi, sono stati pagati.

Ora si guarda avanti. Proprio sull’argomento Zuccherificio, si sono scontrati durante l’ultimo Consiglio regionale maggioranza e opposizione. La minoranza ha criticato l’operato del governo in materia e il consigliere di Costruire democrazia, Massimo Romano, ha attaccato duramente l’amministrazione Iorio ribadendo i suoi scetticismi a proposito dell’operazione e presentando il sedicesimo esposto per fare chiarezza sulla complessa vicenda dello Zuccherificio e sulla sua riconversione. Ma l’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, non ha avuto dubbi sulla validità dell’azione politica di rilancio della struttura e ha confermato che “a breve lo Zuccherificio del Molise potrà accedere allo stanziamento dei fondi previsti dalla Delibera Cipe del 18 novembre 2010, attraverso l’anticipazione della somma da parte degli istituti di credito”.

L’annuncio è arrivato dopo la nota inviata dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) con la quale viene riconosciuto il credito vantato dallo stabilimento di Termoli. “I vertici aziendali – ha spiegato Cavaliere – potranno far valere la nota dell’Agea quale titolo di credito per le anticipazioni delle somme e provvedendo in questo modo a pagare le relative spettanze ai bieticoltori che hanno conferito il prodotto nella campagna bieticola 2009-2010 e ai propri dipendenti. Si tratta – ha aggiunto l’Assessore – di una svolta decisiva nella delicata vicenda che rende più veloce l’accreditamento dei finanziamenti senza dover attendere l’erogazione diretta da parte dell’Agea. In questa maniera si risolve una questione che aveva generato, nell’ultimo periodo, qualche malumore tra i bieticoltori". E conclude: “Posso dire che gli impegni presi, sia pure con un po’ di ritardo, si sono concretizzati, a conferma dell’attenzione che il Governo regionale ripone nei confronti del settore agricolo, che continua a rappresentare un punto di forza dell’intera economia molisana”.