L’Observer è un giornale autorevole tranne quando parla dell’Italia

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

L’Observer è un giornale autorevole tranne quando parla dell’Italia

19 Maggio 2009

"Sei la vergogna dell’Italia, Mr Berlusconi". Così titola, a tutta pagina, l’autorevole settimanale britannico The Observer di domenica 10 maggio, che è un po’ meno "autorevole", si direbbe, quando tratta dell’Italia. L’articolo è firmato da Tana de Zulueta, che l’Observer descrive come ex-deputata del partito dei Verdi e "membro del direttivo di Articolo 21, un’organizzazione che si batte per la libertà di stampa". Una bella presentazione per l’ignaro lettore britannico della domenica, che, con esemplare partigianeria, il giornale ha fin da subito invitato ad associare Mr Berlusconi con il nemico della libertà di stampa prima ancora di cominciare a leggere.

Le opinioni di Tana de Zulueta, già giornalista, poi parlamentare dell’Ulivo e poi dei Verdi dal 1996 e antiberlusconiana per eccellenza, in Italia le conosciamo bene. Ma qui non si tratta di opinioni, ma del modo in cui l’autoproclamatasi libertaria per eccellenza ha confezionato un riassunto di tutti i luoghi comuni apparsi sulla stampa italiana a seguito dello sfogo della signora Veronica Lario in Berlusconi a uso dell’opinione pubblica britannica, mettendo insieme allusioni, accenni, associazioni di idee, nonché luoghi comuni sul carattere italiota che tanto piacciono allo straniero.

Secondo Tana de Zulueta, Berlusconi avrebbe "negato di uscire con le minorenni" (excusatio non petita, s’intende), mentre la moglie avrebbe affermato proprio di "non poter restare con un uomo che esce con le minorenni". Per ben due volte nell’articolo Noemi Letizia viene descritta come "diciottenne", al cui compleanno il primo ministro, chiamato "papi", avrebbe partecipato "in gran segreto". La madre, "un’estetista", avrebbe dichiarato "di viaggiare spesso a Roma e Milano per tenergli compagnia, a volte praticando duetti di karaoke". (Chiari i concetti?) Secondo la nostra giornalista, la passione per le giovanette del vizioso settantaduenne e del suo entourage è tale che, insieme a ben tre ministri (tra cui quello degli Esteri, Franco Frattini), egli avrebbe cercato di candidarne un certo numero al parlamento europeo. Ecco il ritratto di un "sultano con il suo harem", secondo il politologo Giovanni Sartori, unica fonte citata dalla nostra obiettiva difensora della libertà di stampa. 

Una volta distrutto il personaggio, voilà la cosiddetta analisi politica. Pochi tratti, ma di sicuro effetto sul lettore dell’Observer. E’ tutto chiaro e semplice. Berlusconi possiede tre canali televisivi e ne controlla "in larga misura" altri tre. I media sono addomesticati. Il sistema degli equilibri istituzionali è in corso di smantellatamento. L’opposizione politica è debole. I pochi giudici indipendenti sono in stato di assedio. La democrazia è in pericolo. E’ una storia già sentita: La Repubblica e Antonio Di Pietro ce la ripetono tutti santi giorni. Per fortuna che Tana de Zulueta c’è. 

E invece no. Sentite la confessione finale della povera Tana de Zulueta. Anche se noi (noi chi?) "rabbrividiamo" all’osservare "un clima politico" che consente "la promozione di attricette al rango di parlamentari", "incredibilmente" la popolarità di Berlusconi non è stata intaccata né dal "litigio con una moglie che ha così tanto sofferto", né dal fatto che quest’ultima lo ha accusato di avere dimenticato i compleanni dei suoi bambini ("un tasto particolarmente sensibile nella psiche dell’italiano", come recita il noto luogo comune italiota). 

Ciò che è davvero incredibile, signora Tana de Zulueta, è che lei e i suoi amici abbiate anche per un solo, breve, momento, sperato di utilizzare pettegolezzi di corridoio e vicende private per ribaltare il disastro elettorale che vi sta aspettando. Che continuiate con arroganza e sicumera a credervi gli unici, veri interpreti dei bisogni di un popolo che "non capisce" e non vi comprende. E che ci siano ancora giornali esteri, seri e autorevoli come l’Observer, che vi diano udienza.