Lodo Alfano. Fini: “Berlusconi rispetti sia la Consulta che Napolitano”
08 Ottobre 2009
di redazione
"L’incontestabile diritto politico di Silvio Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese, non può far venir meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il Capo dello Stato". Lo afferma il presidente della Camera, Gianfranco Fini, in una dichiarazione con cui tenta di placare l’irritazione del premier contro le istituzioni all’indomani dalla bocciatura del Lodo Alfano.
Il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, a proposito dell’attacco del Cav al presidente della Repubblica ("Mi sento preso in giro, Napolitano non mi interessa", ha detto all’uscita da Palazzo Grazioli), ha criticato duramente il presidente del Consiglio affermando che "la rozzezza delle accuse stavolta non ha proprio avuto un limite". "Non credo che tra le funzioni del Capo dello Stato – aggiunge Mancino – ci sia quella di persuadere i giudici costituzionali, anche per rispetto della loro autorevolezza scientifica".
"I giudici della Corte Costituzionale sono di sinistra? «Che devono essere di destra, o celestiali?" ha poi detto Mancino commentando le dichiarazioni del premier Silvio Berlusconi che, dopo la sentenza della Consulta sul Lodo Alfano li ha definiti giudici di sinistra. Mancino ha sottolineato come la Corte "svolge il suo ruolo, i giudici hanno le loro convinzioni, e dire che giudicano politicizzando le questioni in loro esame mi sembra il solito ritornello". "Gli effetti di questa sentenza non sono riproducibili sul terreno politico – ha poi concluso il vicepresidente del Csm – C’è una maggioranza espressa dal corpo elettorale, che va avanti con le proposte contenute nel suo programma".