Lodo Alfano: udienza conclusa ma la decisione potrebbe slittare

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Lodo Alfano: udienza conclusa ma la decisione potrebbe slittare

06 Ottobre 2009

Si è conclusa poco prima delle tredici l’udienza della Corte costituzionale sul lodo Alfano. Adesso la Corte sta procedendo all’esame di altre cinque cause iscritte a ruolo, dopodiché si riunirà in camera di consiglio. E’ probabile che l’atteso pronunciamento sulla legge che sospende i processi nei confronti delle quattro più alte cariche dello Stato slitti a domani.

Stamani in apertura di udienza i giudici della Corte hanno dichiarato inammissibile la richiesta di costituirsi in giudizio presentata dalla procura di Milano. I legali di Berlusconi, gli avvocati Ghedini, Longo e Pecorella hanno evidenziato che il Lodo Alfano “non è una immunità ma una legge che tutela il diritto di difesa dell’alta carica dello Stato che si trova ad essere imputata in un processo penale”. Ghedini ha poi sottolineato che “la legge è uguale per tutti, ma non per forza lo è la sua applicazione, come già detto da questa Corte” osservando come la legge vada “valutata ex se, ma anche in base alle norme sul legittimo impedimento. Per questo credo sia perfettamente aderente al dettato costituzionale” e “ai principi enunciati da questa Corte”, nella pronuncia del 2004 con cui venne bocciato il Lodo Schifani.

Nel suo intervento davanti ai giudici, l’avvocato Glauco Nori ha sottolineato che da parte dell’Avvocatura dello Stato non c’è mai stato il tentativo di “condizionare la Corte”. Nori ha poi parlato di “ricostruzioni fantasiose” a proposito della memoria che ha presentato a nome della presidenza del Consiglio per ribadire la legittimità del Lodo Alfano. Nel documento si ipotizzavano “danni irreparabili” per il primo ministro in caso di bocciatura della legge. “Quando ho parlato di danni irreparabili – ha spiegato Nori – c’è stato un equivoco, ci sono state ricostruzioni fantasiose. L’Avvocatura ha invece difeso una norma, prodotto legislativo del Parlamento, che lo Stato ha il dovere di tutelare”. Per il legale dell’Avvocatura dello Stato quindi, i “danni irreparabili” sono quelli che potrebbero scaturire se “si trascurassero gli impegni di governo. Penso, ad esempio, agli impegni del presidente del Consiglio all’estero, o alla partecipazione del premier a un Consiglio europeo”.