Lodo Mondadori, scontro a distanza Berlusconi – De Benedetti

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Lodo Mondadori, scontro a distanza Berlusconi – De Benedetti

28 Giugno 2013

Il portavoce di Carlo De Benedetti reagisce all’intervista rilasciata da Silvio Berlusconi al Tg1. "La consuetudine di Silvio Berlusconi di manipolare la verità va di pari passo con la sua spudoratezza", dice il portavoce, prontamente ripreso dal sito di Repubblica. "Riferendosi alla vicenda Mondadori, l’ex presidente del Consiglio ha un’altra volta semplicemente omesso di dire la verità fondamentale e cioè che il controllo del gruppo Mondadori-Espresso fu sottratto alla Cir attraverso la corruzione di un giudice".  "Una sentenza passata in giudicato ha stabilito categoricamente che la corruzione è stata effettuata da Cesare Previti per conto e nell’interesse della Fininvest di Berlusconi", conclude il portavoce. "Previti e Metta, il giudice corrotto allo scopo, sono stati per questo reato condannati".

Vale la pena ricordare che Silvio Berlusconi è stato condannato in secondo grado rifondere i concorrenti di CIR con 560 milioni di euro (il risarcimento molto di più del portafoglio che Fininvest ha nell’azienda), e sapremo presto come si pronuncerà la Cassazione. Secondo i giudici del tribunale civile di Milano, che hanno confermato l’impianto del processo che nel 2007 portò alla condanna di Cesare Previti, la CIR di De Benedetti subì uno svantaggio competitivo durante la cosiddetta Guerra di Segrate: un giudice corrotto della Corte di Appello di Roma avrebbe permesso al Cavaliere di riprendersi Mondadori dall’Ingegnere (eccezion fatta per Repubblica, l’Espresso e i quotidiani locali del gruppo). Da qui la condanna, pesante, anche se in misura ridotta rispetto al primo grado (190 mln di euro in meno).

Allora il commento di Marina Berlusconi alla sentenza dei giudici di Milano fu "è stata un’aggressione contro mio padre", dettato dalla rabbia di chi Mondadori l’ha amministrata cogliendo tanti successi. Il giorno stesso della sentenza di secondo grado, in un video diffuso sempre sul sito di Repubblica, il vicedirettore del quotidiano Massimo Giannini commentava: "sono gli ultimi atti di un governo moribondo, che si sta trasformando in un regime disperato", nella cornice di quella "stagione sciagurata" che ha portato ad uno "svilimento della qualità delle nostra democrazia". Com’è consuetudine, dal piano giuridico dei processi a Berlusconi si passa sempre all’attacco ideologico. Sentenze politiche con risvolti economici se è vero che nei giorni della sentenza di secondo grado il gruppo CIR ebbe un risultato positivo in Borsa, durante una seduta di Piazza Affari dall’andamento particolarmente negativo).

Mondadori è attualmente uno dei pochi grandi player dell’editoria nazionale (ce ne sono tre o quattro) in grado di reggere la competizione su scala europea, in quel processo di acquisizioni e concentrazioni editoriali che caratterizza il mercato del libro contemporaneo. Negli ultimi anni è riuscita ad espandersi, soprattutto in Francia, affrontando il mercato senza rinunciare ad un catalogo diversificato che dimostra come l’azienda abbia saputo rilanciarsi creando ricchezza e occupazione. E’ giusto innervosire gli azionisti, gettare nel panico i lavoratori, buttare all’aria un pezzo pregiato del made in Italy, in nome di una guerriglia politico-economica che si trascina da anni con alterne vicende nelle aule di giustizia?