Londra, è down e i genitori vogliono la plastica facciale
11 Marzo 2008
di redazione
Una bimba di due anni, affetta da sindrome di down. Fin qui nulla di strano. Se non fosse che i genitori, due londinesi benestanti, vogliono sottoporla a un intervento chirurgico.
Si chiama Ophelia Kirwan. I suoi genitori fanno i medici, sono
molto benestanti – abitano a Knightbridge, una delle zone più esclusive
di Londra. Soprattutto, iE i suoi genitori, per correggere i difetti dei lineamenti tipici
di chi soffre di questa malattia, hanno deciso di sottoporla a una
serie di interventi di chirurgia plastica suscitando un aspro
dibattito.
“Non è giusto che Ophelia, e altri nella sua stessa condizione, vengano giudicati dalle loro apparenze,
e magari scartati per un lavoro che invece possono benissimo svolgere”,
dice Chelsea, la madre di Ophelia.
“È una questione di autostima: se
c’è qualcosa del tuo corpo di cui non sei felice, perché non
correggerlo?”, dichiara ancora Chelsea, che così conclude: “Tutto
quello che voglio è che Ophelia sia felice”.
Ma se il dibattito
riguardo l’opportunità o meno della chirurgia estetica è in sè oramai
un poco polveroso, l’eventualità di esporre a dolorose operazioni una
bambina di due anni solo perché “diversa” rispetto ai canoni imposti
dalla società è molto più scottante.