Londra, paura nella metro. Arresto per pacco sospetto, un 19enne in manette

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Londra, paura nella metro. Arresto per pacco sospetto, un 19enne in manette

22 Ottobre 2016

Londra ricade nella paura del terrorismo. Attentati dinamitardi sventati, giovani che sembrano legati al terrorismo islamico pronti a colpire, veri e falsi allarmi che alimentano il panico nella popolazione. Un attentato dinamitardo è stato miracolosamente sventato grazie all’eroismo e alla prontezza di riflessi di alcuni passeggeri della metropolitana. La capitale inglese vive da giorni una tensione altissima nel timore di attacchi terroristici, dopo la notizia del blocco alla metropolitana alla fermata di Greenwich per un bagaglio contenente un “marchingegno sospetto”, e in seguito lo spettacolare arresto compiuto ieri in pieno giorno in un’affollata strada londinese di un giovane.

A centinaia di chilometri di distanza, a Newton Abbott, cittadina rurale del Devon, nel sud-ovest dell’Inghilterra, in una perquisizione che viene collegata alla vicenda londinese, gli agenti hanno rinvenuto un altro “ordigno sospetto”. La casetta è stata isolata e transennata in un raggio di 200 metri. Il giovane in questione, un 19enne descritto dai testimoni del suo arresto come “bianco, con la barba lunga e incappucciato” e da altri come “asiatico”, è stato bloccato in mezzo alla folla di Halloway Road, a nord di Londra, gettato a terra da agenti in borghese – ma appoggiati da altri pesantemente armati – che prima gli hanno sparato con il taser, la pistola elettrica, alla schiena. Il rocambolesco arresto è stato subito messo in collegamento con quel bagaglio abbandonato su un treno della Jubilee Line.

L’ordigno sarebbe stato consegnato da passeggeri al macchinista, che ha avvertito l’antiterrorismo, provocando la chiusura della stazione di North Greenwich, dove sorge la gigantesca 02 Arena (l’ex Millennium Dome), consentendo agli artificieri di far brillare il bagaglio. Il marchingegno conteneva “fili” che lasciano pensare al timer di una bomba. I media oggi riferiscono che la polizia sta esaminando eventuali collegamenti del misterioso giovane con ambienti estremisti islamici, dell’Isis o altri elementi, ma sta anche vagliando la pista dei disturbi mentali. Secondo le fonti citate oggi dal Telegraph, gli inquirenti ritengono che quello fatto brillare giovedi’ pomeriggio fosse “una bomba in grado di funzionare”, ma che ci vorranno alcuni giorni prima di capire meglio cosa è accaduto.

La polizia sarebbe risalita al presunto autore attraverso la rete delle telecamere di sicurezza: da qui l’ordine di arrestare il giovane – descritto come “pericoloso” – che avrebbe ordito altri attacchi. Secondo un memorandum del Joint Terrorism Analysis Centre, l’allarme terrorismo nel Paese è stato elevato a “grave”, con un rischio “altamente probabile” di attentati. Si parla di un “Improvised Explosive Device” (Ied), un ordigno esplosivo artigianale come quelli usati in Medio Oriente e Afghanistan.

Sarebbe stata invece una dispersione nell’aria, accidentale, di gas irritante da una bomboletta, la causa dell’allarme chimico che ha provocato lo sgombero del terminal del piccolo aeroporto della City di Londra e problemi respiratori per 27 persone, medicate sul posto, due delle quali sono state ricoverate. Potrebbe essere stato qualche passeggero a disfarsi della bomboletta prima dei controlli di sicurezza. Sembra questa l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti che indagano sulla vicenda e che è stata fornita ai media locali. Si tende a escludere, quindi, la pista del terrorismo. Il terminal del piccolo scalo dell’East End è stato evacuato per circa tre ore e 500 fra passeggeri e personale sono stati fatti sostare sulla pista, fra gli aerei. L’allarme è scattato quando i passeggeri avevano già accusato sintomi di irritazione alle vie respiratorie.