L’Onu non sa cos’è un genocidio

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L’Onu non sa cos’è un genocidio

13 Aprile 2007

“Dopo la Prima
Guerra Mondiale, durante la quale oltre un milione di Armeni furono assassinati
in Turchia, l’avvocato polacco Raphael Lemkin sollecitò la Lega delle Nazioni a
riconoscere i crimini di barbarie come crimini internazionali”. Questa
semplice  didascalia, contestata dall’ambasciatore
turco all’Onu Baki Ilkin e contenuta in 
un pannello sotto il titolo”Che cos’è 
un genocidio”, ha convinto il segretario generale delle Nazioni Unite,
il sudcoreano Ban Ki Moon a cancellare un’intera mostra che si doveva
inaugurare oggi al Palazzo di Vetro e che in realtà riguardava i massacri in
Rwanda del luglio 1994.

In pratica per
fare contento il governo turco si sono scontentati sia gli armeni sia i
rappresentanti ruandesi presso le Nazioni Unite.

Il fatto si è
consumato sotto gli occhi degli esterrefatti frequentatori della sede
newyorkese dell’Onu che speravano di visitare la mostra. E con grande delusione
degli organizzatori che avevano preparato con dovizia di foto e particolari
l’intera manifestazione per commemorare gli eccidi dei grandi laghi in Africa
da parte degli hutu che intorno alla metà di luglio di tredici anni fa
sterminarono quasi due milione di tutsi. 
Una pulizia etnica che in molti fanno risalire alla responsabilità, per
negligenza e sottovalutazione, dell’ex segretario dell’Onu, Kofi Annan.

“Era un testo che
non ci piaceva. Faceva riferimento ai massacri degli armeni facendo paralleli
con il genocidio in Ruanda”, ha candidamente dichiarato  l’ambasciatore turco Baki Ilkin.

Al Palazzo di
Vetro il portavoce di Ban Ki Moon, Farhan Haq, ha ammesso che “le proteste turche
hanno indotto Ban Ki Moon a cambiare idea”.

La mostra,
pare, è stata rinviata. Riaprirà “quando
il processo di revisione dei pannelli sarà stato ultimato”. E così Ban Ki Moon
incomincia idealmente il proprio mandato la dove l’aveva lasciato il suo predecessore.

(dim.buf.)