L’opposizione vuole sfiduciare Pagano ma sbaglia due volte
15 Luglio 2011
di V. F.
Due autogol in due giorni: davvero un record che l’opposizione in Consiglio regionale non poteva lasciarsi sfuggire. Così, dopo il “caso” consorzi, arriva il “caso” Pagano, ovvero il caso del presidente del Consiglio regionale contro il quale è stata organizzata, da parte dei consiglieri del centrosinistra, una raccolta di firme per chiederne la sfiducia. Motivo dello scontento? Sempre la legge di riforma dei consorzi. All’opposizione non è bastato, infatti, il gesto plateale dell’abbandono dell’aula al momento del voto in segno di protesta. Era stato proprio il presidente Pagano il presunto responsabile del gesto, che poco prima aveva accettato un subemendamento presentato dalla maggioranza fuori tempo massimo, a detta dell’opposizione.
La riforma è stata così approvata con i soli voti della maggioranza presente in aula. E poco importa se su un tema così importante il motivo della contesa riguardasse solo questioni formali, senza, come al solito, toccare quelle sostanziali. Ma non è stato tutto, perché si è voluta rincarare la dose, prendendo di mira il presidente Pagano. A quanto pare, qualsiasi mezzo è lecito, quando la battaglia deve essere giocata in nome dell’ostruzionismo. Anche davanti all’evidenza di una riforma, quella appena approvata sui consorzi industriali, non solo attesa, ma necessaria ed urgente. Ma soprattutto condivisa, concertata, modificata con l’opposizione, con le parti sociali, con il territorio. Per questo, al di là della rabbia, è l’incredulità, se non la delusione, a serpeggiare tra i consiglieri di maggioranza. “E’ un fatto molto grave, che spezza l’equilibrio istituzionale, il rapporto unitario. Non sarà facile ricomporre lo strappo”. Non usa mezzi termini il presidente Pagano. “Non potevano trovare un presidente più garantista di me – aggiunge – Sono degli irresponsabili: io sono uomo di principi e nel caso di specie, avevano torto le opposizioni e non io. Quindi trovo grave che in un momento di difficoltà del paese e della regione si arrivi a tanto”.
Compatto al fianco del presidente Pagano si è schierato tutto il Pdl. A cominciare dal capogruppo, Lanfranco Venturosi, per il quale è chiaro l’intento dell’opposizione. “Facciano un favore a loro stessi e agli abruzzesi – è il suo commento -: si ‘autosfiducino’, prima che lo facciano per loro gli elettori. Questo atto è il segno tangibile di una opposizione allo sbando che, oramai, travolta dagli insuccessi politici in Abruzzo, comincia persino ad attaccare sul piano istituzionale. E dispiace oltretutto constatare che le forze di minoranza in Regione, oramai, accettino tutte di adeguarsi supinamente a comportamenti ‘veterodipietristi’ che nemmeno lo stesso Di Pietro utilizza più. La mozione di sfiducia non solo è infondata nel merito e nella forma, ma rischia di incrinare il clima di reciproco rispetto che mai come oggi aveva caratterizzato le attività del Consiglio Regionale. Sul contenuto, poi, è semplicemente incredibile leggere le accuse rivolte al Presidente Pagano al quale, non solo iconfermiamo stima e apprezzamento, ma a cui crediamo sia riconosciuta (da chiunque non abbia pregiudizi politici irrazionali) capacità, autorevolezza e assoluto rispetto delle regole, delle istituzioni e di tutte le forze politiche”.
Ieri, intanto, nel corso di una conferenza stampa alla Regione si è continuato a parlare del merito della riforma: “una riforma epocale”, come l’ha definita il consigliere regionale Federica Chiavaroli che con l’assessore alle Attività Produttive, Alfredo Castiglione e il presidente della Quarta Commissione, Nicola Argirò, ne ha sempre sostenuto l’urgenza. “Siamo davvero basiti davanti al grave atto di irresponsabilità istituzionale messo in atto dall’opposizione. E non solo perché sminuiscono il nostro lavoro, ma anche la loro stessa credibilità, quella di rappresentanti del popolo e che come tali dovrebbe agire. E’ chiaro che un simile atteggiamento è dovuto alla mancanza di appigli concreti per muovere critiche a questa riforma. Non posso che ribadire la più completa fiducia nei confronti del presidente Pagano che in questi due anni si è distinto per l’equilibrio e la grande capacità di mediazione. Noi andremo avanti nel nostro lavoro. Perché questa riforma non è altro che l’ennesimo mattone verso la realizzazione di una riforma ben più ampia, che è quella della nostra regione”.