L’ora solare forse ha salvato alcune vite
01 Novembre 2016
L’ora solare e le festività forse hanno salvato molte vite durante il terremoto che si è accanito contro il Centro Italia due giorni fa. Lungo la strada regionale 209 che taglia l’area appenninica umbro-marchigiana, per esempio, collegando i paesi investiti dalla scossa sismica delle 7 e 40 di 48 ore fa. Molti abitanti di Visso, Ussita e Castelsantangelo, dalla parte Marchigiana del sisma, e di Castelluccio, dalla parte umbra, percorrono per ragioni di lavoro quella via di collegamento, specie nei giorni feriali.
Fino all’altra notte c’era l’ora legale, e le 7,40 sarebbero state le 8,40, cioè un’ora in cui è più facile che le persone si spostino in automobile. E visti i macigni che si sono staccati dalla montagna, finendo sulla carreggiata, o le frane che si sono formate nelle curve delle strade, impossibili da prevedere viaggiando in auto, bisogna ammettere che il passaggio all’ora legale davvero potrebbe aver salvato delle vite.
Gli stessi Vigili del Fuoco e tecnici impegnati nei sopralluoghi post sisma sarebbero potuti rimanere coinvolti nei crolli della scossa di due giorni fa, come hanno detto in molti, se le lancette dell’orologio fossero rimaste un’ora indietro. I sopralluoghi e gli interventi negli edifici privati e pubblici – come le chiese, molte delle quali sono oggi crollate – cominciano infatti di norma alle 8. La scossa di magnitudo 6.5 e’ avvenuta alle 7.40, ora solare, le 8.40 di ieri, quando era ancora in vigore l’ora legale.
Il sisma, magnitudo di 6.5, è stato il più forte dopo il terremoto in Irpinia del 1980 – con epicentro nei dintorni di Norcia e un tempo di propagazione delle onde di almeno due minuti. Una ventina i feriti, quasi tutti non gravi, e nessun disperso, ma un bilancio pesante dal punto di vista dei danni agli edifici: interi borghi distrutti, chiese e cattedrali crollate.
Decine di migliaia di sfollati, che potrebbero arrivare anche a centomila. Sono 25 mila soltanto nelle Marche. Per tutti si sta cercando di trovare una sistemazione. “Non vogliamo deportare le persone, ma che possano trascorrere una notte tranquilla. Non ha senso dormire in macchina” ha detto il commissario del Governo per la ricostruzione, Vasco Errani.
La scossa è stata stata seguita da oltre 200 eventi sismici, ed è stata avvertita da Bolzano a Bari, in modo molto forte a Roma.