![Luci e ombre dell’Overshoot Day](https://loccidentale.it/wp-content/uploads/d2e4382c-0dce-4315-a507-0458eb237305.jpg)
Luci e ombre dell’Overshoot Day
![Luci e ombre dell’Overshoot Day](https://loccidentale.it/wp-content/uploads/d2e4382c-0dce-4315-a507-0458eb237305.jpg)
15 Maggio 2022
Il 15 maggio per l’Italia è scattato l’Overshoot day. Il momento in cui una nazione ha utilizzato tutte le risorse naturali che gli ecosistemi possono rigenerare nel corso di un intero anno. Questo indicatore è ogni volta “sfruttato” in senso allarmistico, nonostante nemmeno tutti gli esperti ambientali siano d’accordo sulla validità dei parametri. Non è questo, però, il punto. Il dato di fatto resta: siamo in debito ecologico e di risorse.
L’indebitamento è alla base della crescita economica e degli investimenti, ma quando ci si indebita troppo è un problema per la stabilità del sistema. Lo stesso vale per le risorse naturali. La questione ambientale rischia sempre più di diventare la principale esternalità negativa dei prossimi decenni e causare numerosi fallimenti di mercato. Gli economisti lo esemplificano con il concetto di “tragedia dei beni comuni”. Se le persone utilizzano le risorse pensando che non abbiano prezzo, lo faranno finché non si esauriscono a danno dell’intera comunità. Tutte le risorse, invece, hanno un costo, più o meno nascosto. Renderlo manifesto è l’unico modo per ridurne il consumo.
È quello a cui lavora l’Unione Europea con le quote di emissione cedibili sul mercato (Ets), ma i settori in cui le ha introdotte sono ancora troppo pochi. Rispetto a improbabili soluzioni di decrescita infelice, si crea un nuovo mercato con circolazione di ricchezza. Le aziende investono in tecnologie pulite per risparmiare e lo stesso avviene per le abitudini di vita dei cittadini, come viaggiare in automobile o in treno o aggiustare la caldaia. Una scelta consapevole di liberi individui e non influenzata da presagi apocalittici in stile Overshoot day.