“L’ultima cena” di Obama ma forse c’è un giuda

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“L’ultima cena” di Obama ma forse c’è un giuda

19 Ottobre 2016

Renzi deve essere profondamente convinto che gli italiani non vedono l’ora di toglierselo dalle scatole, se bussa disperatamente a qualunque porta chiedendo aiuto.

E l’aiuto arriva. L’Europa della Merkel, che pure lo considera quanto un due di picche, come si è visto negli ultimi incontri, vuole aiutarlo, e lo fa chiudendo un occhio, anzi tutti e due.

Moscovici lo ha detto chiaramente: l’Italia ha avuto più flessibilità, cioè più possibilità di indebitarsi senza incorrere in sanzioni, di qualunque altro paese. Ma “la Commissione non è insensibile al contesto politico”, e Renzi deve vincere il referendum, ha ammesso tranquillamente il commissario, alla faccia della sovranità del popolo italiano. 

Dunque si permetterà al nostro premier di fare il furbetto e superare i margini di flessibilità concordati, tanto il nostro paese pagherà caro, pagherà tutto, però dopo la fatidica scadenza referendaria. Renzi, intanto, avrà avuto (almeno secondo i calcoli degli europapaveri) la possibilità di sopravvivere.

Anche il Grande Spot Pubblicitario con Obama è andato alla grande: Obama certo non ha letto la riforma e forse non sa nemmeno di cosa si tratta, ma Renzi è stato un alleato fedele e privo di pretese. L’Italia è uno dei pochi paesi che difende ancora il famoso Ttip (il trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico), e del resto abbiamo già sopportato danni immensi dalla politica estera americana senza la minima protesta. 

Dalle sanzioni alla Russia, che hanno duramente colpito il nostro export, fino alle attuali esercitazioni Nato in Estonia per innervosire Putin, dalla guerra di Libia tanto caldeggiata dalla Clinton che ha riversato ondate inesauribili di migranti sulle nostre coste, fino alle pressioni per approvare anche in Italia i matrimoni gay. 

Tutto questo vale certamente una cenetta e una foto di gruppo con Barack e Michelle. L’ultima cena, si è detto, e se non contiamo male sono dodici a tavola: dieci italiani più la coppia presidenziale. Manca Gesù ma chissà, forse c’è un Giuda.