L’ultima di Grillo: “il populismo ha salvato l’Italia”
17 Maggio 2014
di redazione
E’ un Beppe Grillo senza freni dal Palco di Torino che a una settimana dal voto spara tutte le sue cartucce. Temi e programma? No, insulti ed esagerazioni: "Vinciamo al 100%" dice rivolto ai grillici che lo osannano, "Io come Hitler? No, sono andato oltre", la Merkel "una culona" (già sentito), M5S a Bruxelles resituirà "il fiscal compact alla Merkel in busta chiusa", e ancora "la Digos è con noi, la Dia è con noi, i carabinieri sono con noi" (soprattutto nel camper di No Tav…) e così via. "Dicono che siamo i nuovi nazisti, i cattivi che faranno del male fisico alla gente, mentre dovrebbero prendere atto che grazie a noi in Italia non c’è stata violenza e non è rinato il partito fascista. Se populismo significa gridare «no» a questa politica e a questo stato di cose, allora il populismo è la più alta espressione della democrazia". Le minacce alla classe politica sono esplicite: "Quando saremo al governo faremo su questa gente, prima che se ne vada, un processo fiscale: abbiamo il diritto di sapere come hanno speso i nostri soldi. E ne faremo un altro, non violento, sulla rete, con tanto di pm: voteremo caso per caso su quei giornalisti, quei politici e quegli imprenditori che hanno disintegrato le loro categorie. Daremo un verdetto virtuale. Con uno spunto virtuale sullo schermo", e speriamo si fermino agli sputi. Ce n’è per l’ebetino di Firenze, Berlusconi-Tinto Brass, per Dell’Utri che dovrebbe "affrontare la giustizia come un vero uomo, non farsi arrestare in pigiama in un albergo all’estero". Un signore in piazza gli chiede cosa farà M5S sul lavoro. Il reddito di cittadinanza, no?