L’ultimo anatema di Al-Zawahiri: “Il governo pakistano è corrotto”

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L’ultimo anatema di Al-Zawahiri: “Il governo pakistano è corrotto”

15 Settembre 2010

Ayman al Zawahri è tornato per ‘celebrare’ il nono anniversario della tragedia che nel 2001 colpì il cuore della finanza americana.  A Victorious Ummah, A Broken Crusade: Nine Years After the Start of the Crusader Campaign: questo il titolo dell’audio-messaggio del numero due di Al Qaeda comparso in queste ore sui forum jihadisti e realizzato dalla casa di produzione al-Sahab.

Il medico egiziano – che si pensa sia nascosto tra le montagne lungo il confine afghano-pakistano – ha aperto il messaggio, della durata complessiva di 44 minuti, con queste parole: “Per iniziare voglio porgere le mie condoglianze ai musulmani del Pakistan per l’alluvione che li ha colpiti. Alcuni dei nostri si sono impegnati per aiutare i fratelli in Pakistan”. Si è poi soffermato sulla tragedia che ha colpito il Pakistan nella quale più di 1.700 persone hanno perso la vita e che ha causato danni per 43 miliardi di dollari. “Alcuni dei nostri hanno avuto l’onore di morire martiri durante i soccorsi alla popolazione pakistana, come ad esempio Abdel Rahman al-Kanadi – ha affermato – ucciso per mano dell’esercito pakistano. Volevamo proseguire in Pakistan l’opera di soccorso che avevamo iniziato con le popolazioni dell’Afghanistan anche in Pakistan e Kashmir ma non è stato possibile a causa del governo corrotto di quel paese alleato con i crociati”.

 “In Afghanistan ormai la vittoria è imminente. Lo sanno tutti. Resta da capire solo come e quando avverrà”. Questo l’incipit della seconda parte del messaggio, nel quale il luogotenente di Osama Bin Laden ha ricordato l’11 settembre e l’inizio della guerra in Afghanistan. “In questi giorni ricorre il nono anniversario dell’inizio della campagna crociata dei tempi moderni, che è iniziata con l’attacco contro l’emirato islamico dell’Afghanistan. In questa occasione voglio dirvi una cosa importante: non c’è dubbio alcuno che sia imminente la vittoria dei talebani, guidati dal Mullah Omar, contro i crociati in Afghanistan”. “Su questo sono tutti concordi – ha proseguito Zawahiri – compresi i nemici dell’alleanza crociata, guidata dagli americani. Bisogna solo capire quando avverrà questa vittoria e come. Ora non voglio soffermarmi sull’imminente vittoria, ma sulle lezioni che abbiamo potuto apprendere in questi nove anni, nei quali abbiamo affrontato i crociati in tutto il mondo islamico, dall’Afghanistan fino al Marocco. Abbiamo imparato che ci sono due tipi di approccio con il nemico crociato: quello del jihad o quello della collaborazione e della resa”.

Nello stesso comunicato il numero due dell’organizzazione guidata da Osama Bin Laden – che parla ancora una volta attraverso un messaggio audio montato in un video con un’immagine fissa di una sua foto e la traduzione del discorso in lingua inglese – ha accusato il governo pakistano di rubare i soldi degli aiuti internazionali arrivati per l’alluvione. “I soldati sono troppo occupati a combatterci nelle zone tribali e questo è uno dei motivi del fallimento dei soccorsi agli alluvionati”, ha tuonato.

“La discesa in campo in Egitto di Mohammed el-Baradei in politica è un’invenzione degli americani”. È questo quello che ha affermato al-Zawahiri nella terza parte del messaggio. Dopo aver sparato a zero sul governo pakistano, il medico egiziano ha commentato quanto sta accadendo nella vita politica del suo paese e in particolare la discesa in campo dell’ex direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. “La falsa democrazia a cui abbiamo assistito in Pakistan, la ritroviamo in Egitto – ha affermato -. Quando gli americani si sono stancati di Mubarak, dopo averlo usato per eseguire tutti i loro ordini nella regione, tra cui quello di torturare e reprimere i movimenti islamici, far rispettare l’embargo sull’Iraq e Gaza e sostenere gli attacchi sull’Afghanistan, hanno deciso che il potere dovesse passare a suo figlio, perché lui é divenuto simbolo di corruzione e degrado. Poi, quando hanno capito che questo poteva creare problemi, hanno pensato di dare vita a un percorso parallelo attraverso il loro emissario, che è Mohammed el-Baradei o, come lo chiamano gli egiziani per prenderlo in giro, l’atteso el-Baradei”.

Secondo al-Zawahiri, “gli americani hanno deciso di farlo andare al potere attraverso elezioni falsate come quelle in Pakistan o di tenerlo alla guida dell’opposizione, in modo da competere con Jamal Mubarak su chi è più bravo a eseguire i loro ordini ed è più fedele al Cesare di Washington. Per questo el-Baradei è tornato in Egitto dopo aver lavorato per anni all’Onu, ente dominato dagli americani”.

Non è mancato un affondo sui colloqui di pace in corso in Medio Oriente: “Buona parte dei movimenti nazionalisti arabi ha tradito la causa palestinese, riconoscendo l’autorità dell’Anp di Abu Mazen e incaricandolo di trattare a nome dei palestinesi”. Poi, il medico egiziano si è soffermato sulla questione palestinese. “Dopo nove anni dalla guerra in Afghanistan, i crociati hanno capito che è impossibile vincere con la guerra, per questo hanno deciso di usare i movimenti nazionalisti arabi per raggiungere i loro obiettivi. Il più importante è quello di al-Fatah, che ha usato per svendere quella che è la causa più importante per gli arabi, quella palestinese, e al tempo stesso per ottenere il riconoscimento di Israele e della sua occupazione della maggior parte dei territori della cosiddetta Palestina storica”.

Nell’ultima parte del messaggio audio Ayman al-Zawahiri se la prende con il movimento dei Fratelli Musulmani, per il ruolo svolto dai loro uomini in Afghanistan e in Iraq, e con il governo somalo. “In Afghanistan coloro che si fanno chiamare mujahidin (l’Alleanza del Nord che combatteva contro i Talebani, ndr) sono entrati a Kabul nel 2002, dopo che gli americani hanno bombardato la città con sette tonnellate di missili – ha affermato il medico egiziano – e nonostante questo l’organizzazione internazionale dei Fratelli Musulmani non ne ha preso le distanze”.

“La stessa cosa è accaduta in Iraq – ha aggiunto – dove lo sciita al-Sistani ha vietato di attaccare le truppe americane. Lì i Fratelli Musulmani sono entrati nel consiglio formato dal governatore americano Paul Bremer. Nel paese, inoltre, il Partito islamico di Tareq al-Hashimi, legato ai Fratelli Musulmani, opera come sezione locale della Cia. Eppure i Fratelli Musulmani non hanno mai preso le distanze”. Il vice di Osama Bin Laden ha criticato inoltre “gli ulema della penisola araba, che hanno emanato fatwa per permettere l’ingresso delle truppe americane e per vietare che fossero attaccate dai mujahidin”. Inoltre ha accusato il presidente somalo Ahmad Sharif “di essersi venduto agli americani e per questo i mujahidin somali sono riusciti a circondare il suo governo che controlla solo pochi chilometri di Mogadiscio”.

L’ultimo messaggio del luogotenente di Osama Bin Laden era stato un audio di 20 minuti diffuso il 15 agosto scorso su internet, in cui esortava il popolo turco a premere sul governo di Ankara perché troncasse i suoi legami con Israele e ritirasse le sue truppe dall’Afghanistan. Meno di un mese prima, il 20 luglio, era stato diffuso un altr’altra registrazione in cui al-Zawahiri accusava i leader arabi moderati di “essere peggio dei sionisti”.