L’unica cosa che ha la destra è  la cultura

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L’unica cosa che ha la destra è la cultura

03 Settembre 2007

Nei giorni scorsi, sul “Corriere della Sera”, Piero Ostellino ha rilanciato la questione della mancanza a destra di una cultura degna del nome. Premesso che, di solito, sono d’accordo con Ostellino anche quando non lo sono, questa volta dico che ha torto e basta.

Non sono sicuro, infatti, che l’area del centro-destra italiano abbia una linea e un programma politico; non sono sicuro che abbia una classe dirigente e strutture politiche adeguate, capaci di produrre amministratori locali competenti (mi sembra già abbastanza grave). Ma la cultura no. La cultura, in questo momento, è forse l’unica cosa che il centro-destra ha.

Non c’è tema culturalmente rilevante che non trovi la sua elaborazione migliore proprio nell’area del centro-destra. Mancano forse intellettuali militanti sul modello ben noto a sinistra; questo sì, ma potrebbe anche essere un bene. In ogni caso, dalle più scottanti questioni bioetiche a quelle riguardanti l’organizzazione dello Stato o la scuola o l’università, le poche idee decenti in circolazione provengono dall’area del centro-destra. Basterebbe soltanto dare un’occhiata a ciò che in questi ultimi anni è stato prodotto dalla Fondazione Magna Carta o dalla Fondazione Liberal. La vera crisi culturale di cui poco si parla riguarda piuttosto la sinistra. La quale, però, pur essendo culturalmente in agonia, dispone ancora dei giusti strumenti per farsi sentire. Esattamente ciò che manca dall’altra parte, nel centro destra, appunto. E questa sì che è una questione spinosa, che richiederebbe, specialmente nel centro destra, una riflessione approfondita.

A tal proposito mi permetto un suggerimento: anziché offrire ai cosiddetti intellettuali d’area posti di rappresentanza in parlamento, si offrano loro adeguate rappresentanze nelle grandi istituzioni scientifico-culturali, oppure la direzione di collane editoriali o rubriche culturali sulla stampa o su qualche rete televisiva. In pochi anni ci renderemmo conto che la favola della mancanza di una cultura di destra (l’espressione mi sembra invero un po’ rozza) è appunto soltanto una favola.

Sergio Belardinelli