L’unico dato certo delle primarie di Napoli è che il centrosinistra è nel caos
27 Gennaio 2011
L’ex assessore regionale ai Trasporti, il professore Ennio Cascetta, era stato profetico: “Non parteciperò alle primarie perché sono una guerra tra bande”. La cronaca della consultazione di domenica scorsa ha confermato in pieno la previsione. Tra accuse di brogli ed inquinamento del voto, l’ha spuntata l’eurodeputato Andrea Cozzolino, delfino di Antonio Bassolino, già assessore alle Attività produttive nell’ultima giunta targata Pd. Sconfitto, per poco più di 1000 voti, Umberto Ranieri, il favorito della vigilia. A notevole distanza sono arrivati il candidato delle sinistre (Prc e Sinistra e Libertà), Libero Mancuso, e l’assessore alla Cultura, Nicola Oddati.
L’esito delle primarie di Napoli ha avuto un clamore nazionale per le accuse reciproche che i partecipanti alla competizione si sono vicendevolmente rivolti. Sull’esito finale pendono i ricorsi presentati dagli sfidanti di Cozzolino. Il risultato è al momento sub iudice, e spetterà alla Commissione di Garanzia presieduta dall’ex deputato Raffaele Cananzi proclamare il vincitore ed accertarne la regolarità.
Senza ombra di dubbio le anomalie riscontrate sono state considerevoli. Specialmente nei quartieri popolari si sono registrate circostanze che lasciano adito alle polemiche. A Miano e Secondigliano, in particolare, in alcuni seggi hanno votato un numero di persone nettamente superiore ai voti raggiunti dal Pd alle Europee, inoltre il dato di affluenza è troppo alto perché si possa ipotizzare che il tutto sia avvenuto secondo le regole. Il blogger e giornalista Norberto Gallo ha dimostrato come, secondo il numero di partecipanti, per l’identificazione, il pagamento e l’operazione di voto ogni partecipante avrebbe dovuto impiegare massimo 31 secondi, considerando un flusso ininterrotto e regolare dei votanti dal momento dell’apertura del seggio alla sua chiusura. Una situazione indubbiamente inverosimile.
In attesa della proclamazione, la situazione per il centrosinistra campano appare del tutto in evoluzione. Di fronte alla designazione del delfino di Bassolino, sono già cominciati i distinguo e le prese di distanza dei potenziali alleati. In particolare, l’IdV ha invitato subito l’eurodeputato a fare un passo indietro e Luigi De Magistris ha dichiarato la sua disponibilità a guidare un cartello elettorale alternativo a Cozzolino. Di Pietro vorrebbe evitare che si replicasse la stessa situazione verificatasi in occasione delle Regionali con De Luca, che ha determinato una significativa perdita di credibilità per il suo partito in Campania. Allo stesso tempo anche Umberto Ranieri non si tira indietro. Sui social network i suoi sostenitori lo invitano a non mollare e a presentare, con liste civiche, comunque la sua “Nuova Alleanza per Napoli”. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha, inoltre, dichiarato: "Avrei appoggiato chiunque avesse vinto lealmente. Se il Pd non sarà in sintonia con questa mia battaglia, troverò altre strade per combattere". Una dichiarazione che lascia aperti molti scenari.
I rumors confermano che la questione napoletana è una patata bollente sul tavolo di Bersani. Disconoscere il risultato significherebbe delegittimare in modo inequivocabile lo strumento delle primarie, ed è un rischio che il Pd non può correre. Le indiscrezioni narravano già da tempo di tentativi per convincere il magistrato Raffaele Cantone a candidarsi, un pressing ripreso in questi ultimi giorni nel tentativo di trovare una soluzione al caos napoletano. Lo ha confermato lo stesso Bersani, dopo il consiglio riproposto da Roberto Saviano in favore della candidatura di Cantone, un gesto che potrebbe servire a rimettere insieme i cocci e a ridare una parvenza di trasparenza e legalità dopo i dubbi sulle irregolarità del voto a Napoli. Appare difficile che in un tale contesto possa accettare, ma magari tentar non nuoce.
Il quadro appare, quindi, costantemente in evoluzione, al punto che i vertici del Pd hanno messo tutto in stand by – in primis l’assemblea programmatica che verrà riconvocata a febbraio – per riflettere sulle soluzioni possibili. Attesa anche per le decisioni del Terzo Polo e del Pdl. Un dato storico viene comunque evidenziato da alcuni osservatori e profondi conoscitori della sinistra campana: la vittoria di Cozzolino su Ranieri, pupillo del Presidente della Repubblica, rappresenta l’ennesima vittoria di Bassolino su Napolitano, l’ultima puntata della storica competizione tra ingraiani e miglioristi che ha segnato la storia dei comunisti napoletani.