L’Università dell’Ohio, il rifugiato con la mannaia e la propaganda di ISIS
28 Novembre 2016
Stamattina, a quanto dice NBC, notizia confermata da France Presse, uno studente di 18 anni, rifugiato somalo legalmente residente negli Stati Uniti, ha prima investito e poi ferito 9 persone alla università statale dell’Ohio, nella città di Columbus, la più grande università pubblica del Paese. L’uomo ha prima investito e poi ferito con un coltello da macellaio i malcapitati che gli sono finiti sotto tiro. Uno dei feriti versa in ospedale in gravi condizioni. L’uomo è stato ucciso dalla polizia.
Il siparietto sull’accaduto si ripete, come nel caso di altri attacchi condotti negli ultimi due anni negli Usa: le autorità hanno prima smentito qualsiasi legame con il terrorismo, salvo poi aggiungere – a parlare è il capo della polizia locale – che “dobbiamo prendere in considerazione anche questa possibilità”. Secondo fonti investigative, il giovane avrebbe programmato l’attacco. La propaganda jihadista online invita ad utilizzare qualsiasi arma, soprattutto quelle più facili da reperire, come un’auto in corsa o dei coltelli, per ammazzare gli odiati occidentali.
In un manuale del terrore diffuso su “Rumiyah”, magazine di ISIS tradotto in diverse lingue, si invita i jihadisti a colpire “soft target” come scuole, campi sportivi o persone che magari stanno facendo shopping per strada. Lo scorso luglio, un 17enne afghano è salito su un treno regionale diretto a Wurzburg, in Baviera, ferendo 5 persone a colpi di ascia al grido di “Allah akbar”, “Allah è grande”.