L’uomo della nostra vita (nonostante Cartesio)

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L’uomo della nostra vita (nonostante Cartesio)

17 Luglio 2011

Cara zia Giugi, ho incontrato un uomo meraviglioso. Tutto mi dice che non potremo mai stare insieme, ha mogli, figli e una vita complicata. Cosa posso fare per capire se è proprio lui l’uomo della mia vita?

Chissà se esiste, care ragazze,  l’uomo della nostra vita. Se siete tutte come me, ne abbiamo incontrati più o meno uno all’anno. E tutti sono caduti dal trono delle nostre illusioni in breve tempo. Il loro fascino su di noi era il combinato disposto di tre elementi base: intelligenza, bellezza, reddito. E ognuno dei parametri faceva presa sulla nostra sensibilità in maniera variabile, a seconda del periodo storico. Da giovanissime, l’aspetto fisico del maschio la fa da padrone. Il bello vince su tutto e fa accettare di buon grado un eloquio elementare, una capacità di ragionamento modesta e le tasche completamente vuote. Proseguendo con la nostra evoluzione, nell’età della ragione privilegiamo l’intelligenza. Sopportiamo pancette e calvizie, divertite dal fascino di un compagno brillante e colto. Bel tempo passato a leggere e passeggiare insieme. Amore fatto a luci spente, che è meglio. Il reddito, in questa fase, conta, ma non è essenziale. Altre cose ci stimolano di più.

Trascorsa anche questa età, e qui ci avviciniamo ai quaranta, abbiamo già provato tutto. I belli sono insopportabili nella loro vanagloria ed abbronzatura fasulla. I colti noiosissimi nelle lunghe concioni in cui si ascoltano solo loro perché nessuno lo fa più. Cosa ci rimane? I ricchi, ragazze mie. Quelli vi deluderanno molto meno degli altri, a patto che il patrimonio sia per di più impiegato in beni immobili e poco in obbligazioni di paesi emergenti. Verificato questo particolare, per il vostro sereno futuro, andate tranquille. Come diceva Schopenauer, il matrimonio di interesse è quello che resiste più a lungo. E’ evidente che gli altri interessi sono destinati a svanire molto prima che una bella rendita mensile ed una piacevole dimora in campagna, con il parco alberato e tante sale da bagno. Ma questi sono ragionamenti di tipo razionale. Nessuna di noi riesce poi ad applicarli sul serio. Se no, quella scappatella con l’idraulico non ce la saremmo permessa (anche se sul fronte reddito saremmo state più tranquille che con il manager di una multinazionale). La triste realtà è che purtroppo noi ci innamoriamo. E cerchiamo disperatamente, ogni volta, di interpretare alcuni segni, in modo che ci confermino: quello è l’uomo della tua vita. Pur laureate in filosofia con una tesi su Cartesio, verifichiamo la compatibilità astrale con il suo segno zodiacale. Cerchiamo significati in fatti puramente casuali. Come quando lui ci ha regalato una calla, il nostro fiore eletto (ne erano pieni i davanzali della casa). E quando, ignaro che fosse il nostro gruppo preferito, è venuto a prenderci con la maglietta dei Rolling Stones (abbiamo un cane di nome Jaggger). Adoriamo le stesse lasagne al forno, con tanta besciamella, odiamo entrambi il calcio e le cipolle crude. Cose che contano, segni del destino.

Per fortuna, un’amica fedele ci richiama alla lettura di altri segni. Lui le ha chiesto il numero di telefono, appena sono rimasti un momento soli. Ha brutte cicatrici sulle mani e fuma troppo. Gli hanno rubato, proprio il mese scorso, il bancomat e la carta di credito e la banca ci mette una vita a rifare le pratiche. Ma noi, eterne Turandot, siamo sicure. Paghiamo il conto al ristorante e lo abbracciamo stretto, facendogli ripetere che ci amerà per sempre, l’uomo della nostra vita.