Lupi su grazia a Berlusconi, “insulti a istituzioni non aiutano”
25 Novembre 2013
Il ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, interviene a due giorni di distanza dal voto parlamentare sulla decadenza da Senatore di Silvio Berlusconi. "Ero e sono convinto che la sentenza definitiva della Cassazione sia sbagliata ed abbia condannato un innocente", dice Lupi su Radio1. "Questo lo abbiamo sempre detto e con forza. Se le nuove carte che presenterà il presidente Berlusconi dovessero confermare questa nostra valutazione, credo che il Senato dovrebbe quantomeno rinviare la procedura di decadenza e verificare nel merito questi fatti nuovi che appartengono alla revisione del processo".
Il Cavaliere, infatti, negli ultimi giorni sta puntando sulle "carte americane" che, attraverso una serie di testimonianze "decisive", come le ha definite Berlusconi, dimostrerebbero che il Cav. non era un socio occultodel finanziere Frank Agrama", smontando quindi la sentenza della Corte di Cassazione. "Le carte americane provano in modo incontrovertibile la mia totale estraneità e assoluta innocenza", ha detto Berlusconi.
"Non credo che Berlusconi si sia sentito tradito dal fatto che non scenderemo in piazza al suo fianco nella manifestazione del 27 novembre," ha proseguito il ministro Lupi dopo l’annuncio della manifestazione di Fi il giorno del voto sulla decadenza. "La differenza tra noi e il Pdl sta nella risposta da dare all’ingiustizia che il presidente Berlusconi ha subito e alla lotta che continueremo a fare contro l’uso strumentale della giustizia, all’interno dell’agone della lotta politica".
"Noi crediamo che questa battaglia la si possa e si debba fare con forza, con legittimità e responsabilità per il presidente Berlusconi e per tutti i cittadini ma contemporaneamente questa battaglia non può mettere in crisi un governo", aggiunge Lupi, sulla stessa linea di quanto aveva dichiarato ieri il vicepremier e ministro dell’Interno, Alfano, su Rai 1. Dunque non si può "mandare il Paese al buio in un momento in cui tra l’altro non ci sono solo le emergenze, ma anche la possibilità di dar vita a una flebile ripresa che potrebbe dare respiro alle famiglie e alle imprese". "Questa è la differenza vera che ci divide dal Pdl".
Lupi si pone infine il problema della grazia al Cavaliere. "Ovviamente deve essere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a decidere in piena autonomia, rispettando la costituzione. Dal nostro punto di vista la grazia sarebbe il riconoscimento del grande e positivo ruolo svolto dal presidente Berlusconi in questi 20 anni. Per noi sarebbe un segnale positivo, di pacificazione, di riconoscimento di quanto accaduto. Certo, se qualche nostro collega, non Berlusconi sia chiaro, insulta le istituzioni, questo non aiuta a creare il clima adatto".