M.O. Hamas: fallite trattative per liberazione Shalit
02 Febbraio 2010
di redazione
Le trattative per lo scambio di prigionieri che avrebbe dovuto portare al rilascio del militare israeliano Gilad Shalit, rapito nel 2006 dalle milizie palestinesi, sono naufragate a causa della politica del governo dello Stato ebraico, che avrebbe fatto "un passo indietro": lo ha affermato l’alto dirigente di Hamas Mahmoud Zahar, intervistato dalla Bbc. “Il processo si è incagliato” ha riferito, attribuendo la responsabilità alla “ingerenza” del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, che ha prodotto “una grande regressione”. Per questo “tutto è stato interrotto”. L’esponente del movimento islamico ha comunque assicurato l’interesse a trovare un accordo: “Cerchiamo di far liberare la nostra gente, ma questo non può avvenire a scapito delle nostre vite”
Secondo quanto riporta il quotidiano saudita Okaz, Hamas avrebbe deciso invece di sospendere temporaneamente i negoziati a causa dell’omicidio di uno dei principali esponenti dell’ala militare del gruppo, Mahmoud al Mabhou, ucciso nel Dubai il mese scorso; stando a un rapporto interno della stessa Hamas tuttavia i responsabili dell’omicidio sarebbero agenti dei servizi arabi, e non il Mossad israeliano.
Israele avrebbe accettato in linea di principio l’ipotesi di uno scambio di prigionieri con Hamas per ottenere la liberazione di Shalit, ma si oppone al rilascio in Cisgiordania di alcuni detenuti palestinesi, condannati per reati di sangue.