M.O. La nave di Gheddafi con aiuti a Gaza andrà in Egitto
10 Luglio 2010
di redazione
La nave carica di aiuti per Gaza raccolti dalla fondazione del figlio del leader libico Gheddafi non tenterà più di forzare il blocco navale imposto alla Striscia, ma si dirigerà verso il porto egiziano di al Arish, nel Sinai. Lo ha riferito la radio israeliana.
Il cargo, in attesa di partire dal porto greco di Lavrio, è di proprietà greca e batte bandiera moldava. Ed è per questo che il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman, che tra l’altro è nato in Moldavia, ne ha parlato con i colleghi greco, Dimitris Droutsas, e moldavo, Lurie Leanca.
Dopo questa trattativa il capitano della nave ha accettato di dirigersi verso al Arish. A bordo della "Amalthia" si trovano 12 membri di equipaggio e 15 attivisti, oltre a 2mila tonnelate di aiuti raccolti dall’Associazione internazionale Gheddafi per la beneficienza e lo sviluppo, guidata da Saif al Islam, secondogenito del leader libico. In una nota alla stampa, Saif ha sottolineato come questa iniziativa sia "puramente umanitaria, espressione di solidarietà e di rifiuto delle pratiche di occupazione, della politica di sottomissione delle persone alla fame, dell’ignoranza del diritto internazionale e di tutti i valori umanitari e morali, pratiche frutto di politiche basate sull’ostilità". Nello stesso comunicato la Fondazione Gheddafi ha annunciato il lancio di una sua iniziativa per fornire abitazioni prefabbricate ai palestinesi che ne hanno bisogno "per alleggerire le loro sofferenze", vi si legge.
Israele aveva invitato una lettera al segretario generale dell’Onu Ban ki Moon chiedendo l’aiuto della comunità internazionale per bloccare la missione, definita "discutibile e provocatoria".