M.O. Lieberman: “Non intendiamo scusarci con la Turchia”

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M.O. Lieberman: “Non intendiamo scusarci con la Turchia”

05 Luglio 2010

Il ministro israeliano degli Esteri Avigdor Lieberman ha escluso oggi di scusarsi con la Turchia per il raid contro la Freedom Flotilla nel quale morirono nove attivisti turchi. "Non abbiamo alcuna intenzione di scusarci. Pensiamo sia vero il contrario", ha detto Lieberman, che si trova in visita a Riga, in Lituania.

Le sue dichiarazioni sono giunte dopo che il suo collega turco Ahmet Davutoglu ha minacciato di rompere le relazioni diplomatiche con Israele se non vi saranno scuse per il raid. Secondo Lieberman, a questo punto lo stato dei rapporti bilaterali dipende solo dalla Turchia. Già la settimana scorsa il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu aveva escluso le scuse da parte d’Israele.

Per il ministro della Difesa israeliano Ehud Barak non sono ancora maturi i tempi perché i ministri di Israele e Turchia si incontrino dopo la crisi scoppiata in seguito al raid israeliano sulla Freedom Flotilla per Gaza. Barak ha svelato, alla Commissione Affari esteri e della Difesa della Knessset, di aver rifiutato un incontro con Davutoglu a Washington due settimane fa. Nella stessa ottica, Barak ha criticato il recente meeting tra il ministro dell’Industria, del Commercio e del lavoro, Benjamin Ben-Eliezer, con Davutoglu.

"Non era il momento giusto", ha detto lo stesso Barak al primo ministro Benjamin Netanyahu. "Durante la mia visita negli Stati Uniti due settimane fa, i turchi hanno provato a farmi incontrare il loro ministro degli Esteri e l’ambasciatore a Washington – ha spiegato ai deputati -. Mi era chiaro che quell’incontro era mirato a chiarire la posizione della Turchia e a presentare rivendicazioni contro di noi, come un’indagine internazionale, compensazioni, eccetera. Così ho pensato che fosse sbagliato tenere quell’incontro". Ynet, il sito del quotidiano Yediot Ahronot, ha appreso che durante la sua visita negli Usa Barak ha ricevuto altri inviti a incontrare alti rappresentanti del governo di Ankara in una capitale europea, ma che il ministro della Difesa ha deciso di far cadere le offerte. Una volta rientrato in Israele, ha proseguito Barak, Netanyahu gli ha chiesto un parere sull’incontro tra Ben-Eliezer e Davutoglu. "Ho espresso la mia opinione, dicendo che non era il momento giusto. Il giorno dopo, Ben-Eliezer mi ha detto di aver parlato con il primo ministro e di aver concordato che avrebbe incontrato il ministro degli Esteri turco. Gli ho augurato buona fortuna".