M.O. Messaggio audio di Bin Laden chiama alla jihad per salvare Gaza

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

M.O. Messaggio audio di Bin Laden chiama alla jihad per salvare Gaza

14 Gennaio 2009

Alcuni siti internet islamici hanno mandato un messaggio audio nel quale il leader di al Qaida Osama bin Laden chiama alla jihad per salvare Gaza. La notizia è stata ripresa dalla tv araba Al Jazeera che ha spiegato che il messaggio è stato diffuso sui principali forum islamici e porta il titolo: "Appello al Jihad per fermare l’aggressione su Gaza".

"Sono qui per dirvi la verità su quanto sta avvenendo a Gaza, una verità che non è la stessa proposta dai ministri, in quanto non riconosce il diritto internazionale falso". E’ in questo modo che inizia il messaggio audio dedicato alla crisi di Gaza attribuito ad Osama Bin Laden.

Un documento della durata di 22 minuti dove, rivolgendosi alla "cara nazione musulmana" il leader di al Qaeda sottolinea che "uno dei problemi che riguardano gli sforzi per liberare la Palestina è quello dei governanti arabi che tradiscono come è avvenuto nel 1948 quando tutti i re erano asserviti ai britannici".

Oggi, continua Bin Laden, con un diretto riferimento all’Iraq post-Saddam "in ogni capitale araba c’è un Bremer e un Allawi che esegue gli ordini" delle potenze straniere. Per il leader di al Qaeda, i governanti arabi "sono tutti nemici della nostra comunità: controllano i media e i sermoni del venerdì".

Osama continua affermando che "i capi dei movimenti islamici devono invitare al Jihad per Gaza e non limitarsi a manifestare disarmati in strada". Ha poi ha invitato al reclutamento di giovani nelle brigate del Jihad "contro i crociato-sionisti".

Secondo il leader di al Qaeda, l’impegno dei governanti arabi "impegnati in riunioni ministeriali o nel Consiglio di Sicurezza dell’Onu" in realtà permetterebbe loro di "sfuggire alle proprie responsabilità e lasciar cadere la questione palestinese".

Nel messaggio audio, inoltre, Osama prende di mira anche gli ulema e i capi dei gruppi islamici, colpevoli di "chiedere ai loro governanti il permesso di andare al Jihad per liberare la Palestina". In realtà, ipotizza bin Laden, "essi non vogliono fare quanto si propongono al contrario del nemico crociato-sionista che si sforza in ogni modo di ragiungere i propri risultati".

Quindi per Osama la guerra santa "è l’unica via per riconquistare la Palestina". Citando il Corano, afferma: "Combattete sulla via di Allah" e invita a sconfiggere l’entità sionista con la forza delle masse la nazione. Bin Laden porta inoltre "due esempi per confermare che è possibile sconfiggere l’entità sionista: il primo è quello della sconfitta dell’Unione Sovietica in Afghanistan col permesso di Allah e con la forza popolare, senza l’apporto di alcun esercito". Il secondo, invece, riguarda gli Stati Uniti che, secondo il leader di Al Qaeda, dopo "aver superato in tirannia i sovietici, oggi subisce i colpi dei mujahidin e sta annegando nella crisi economica".

"Gli israeliani hanno attaccato ora Gaza per approfittare del periodo di passaggio dall’amministrazione Bush a quella dei nuovi conservatori", continua Osama nel messaggio audio diffuso via web. L’offensiva decisa dal governo Olmert, inoltre, sarebbe dettata per Osama dalla volontà di "riportare Abu Mazen a Gaza e coprirsi le spalle".

Il leader di al Qaeda nel documento sembra particolarmente interessato al tema del "declino americano, della crisi economica e delle difficoltà" dell’Occidente che non sono argomenti "di fede ma una realtà oggettiva".

Con un certo compiacimento, Osama ricorda che il futuro "vice presidente Biden ha detto che la crisi è peggiore del previsto, che tutto il sistema americano è esposto al fallimento mentre il ministro dell’Economia spagnolo sostiene che tutta l’economia mondiale può fallire".

Osama pone quindi ai suoi seguaci una domanda "gli Stati Uniti possono portare avanti la guerra contro di noi per i prossimi decenni?". E, rivolgendosi ai musulmani, spiega: "Tutte le indicazioni mostrano il contrario: anzi il 75% degli americani è contento del fatto che se ne vada il presidente che li ha portati in guerra".

Secondo Bin Laden "il ritiro delle truppe americane è una sconfitta militare che è arrivata mentre gli Usa stanno affogando nella crisi economica". Per il leader di al Qaeda i problemi di Washington nascono dal fatto che "combattono due guerre" in Iraq e Afghanistan: di qui, un invito "ad aprire un terzo fronte".

Osama usa quindi come esempio quello della Rivoluzione francese per convincere gli arabi alla rivolta contro i loro governanti: "Vi dicono che l’unica via per ottenere i diritti è quella delle urne elettorali – osserva – ma vi prendono in giro e vi opprimono: i popoli occidentali invece hanno ottenuto i loro diritti con le rivoluzioni e con le armi.

Il leader di al Qaeda ricorda che "dopo la guerra per l’indipendenza dell’America, la Francia ha subito una grossa crisi economica ed ha imposto nuove tasse spingendo il suo popolo alla rivoluzione". "Il Re Luigi XIV diceva ‘Lo Stato sono io’ e così fanno i nostri capi di Stato – aggiunge – ma il francesi si sono ribellati al tiranno e Luigi XIV è stato portato alla ghigliottina e il suo popolo ha ottenuto i suoi diritti".

Osama quindi spiega: "Noi come musulmani crediamo che sia diritto della nazione eleggere il proprio capo, noi crediamo nella Shura (consiglio) mentre non crediamo che la democrazia occidentale sia al di sopra della legge di Allah. I musulmani non accettano il governo di nessuno se non rispetta la sharia, e nella nostra religione c’è il combattimento sulla via di Allah".

Infine rivolgendosi alla gente di Gaza conclude affermando: "Allah accetti i vostri morti tra i martiri e vi ricompensi e faccia guarire i feriti. Avete sofferto molto e i musulmani sono con voi. Noi mujahidin siamo più vicini a voi degli altri perché viviamo la vostra vita, subiamo i vostri stessi bombardamenti e vi capiamo. Il nostro destino è legato al vostro nella lotta ai crociati e ai sionisti".

Le agenzie sottolineano infine che la paternità del messaggio è ancora da verificare e che la voce che emerge dalla registrazione sembra piuttosto affaticata.