M5s, bocciato ricorso sul contratto. Per i giudici la Raggi è eleggibile
18 Gennaio 2017
Il Tribunale civile di Roma respinge il ricorso sul contratto firmato dal sindaco Raggi. Il contratto reso famoso dalle cronache disponeva una penale di 150mila euro in caso di violazione del cosiddetto”codice etico del M5s”. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Venerando Monello, ed è stato bocciato dai giudici della prima sezione sia nella parte in cui chiedeva la nullità del contratto, sia in quella riguardante l’eleggibilità del primo cittadino di Roma.
Non si è fatto attendere il commento della Raggi. E’ intervenuta, infatti, direttamente sul blog di Beppe Grillo dopo la decisione dei giudici, “tanto rumore per nulla. Dopo la batosta elettorale a Roma, il Pd ne subisce un’altra in Tribunale. Il giudice non ha accolto la richiesta con la quale i dem cercavano di ribaltare il risultato delle urne che ha visto il M5s vincere. Speravano di rendere nulla la nostra vittoria, paragonando la stipula del Codice di comportamento del M5S a un accordo di un’associazione segreta. Non sanno più cosa inventare”, ha scritto.
E poi: “Il problema è che non riescono ad accettare la sconfitta e il fatto che stiamo riportando la legalità. Quando abbiamo vinto le elezioni, abbiamo assicurato che avremmo rispettato gli impegni con i cittadini. Questo è lo spirito del M5S. L’impegno l’abbiamo preso con voi e lo rispetteremo sempre”.
Sono gli stessi giudici, poi, tra le righe, a chiarire che né il Pd né altri soggetti ostili ai grillini troveranno una sponda giudiziaria. La questione infatti riguarda gli accordi interni di un’associazione privata – un «partito» a tutto tondo come hanno chiarito i tribunali civili di Roma e Napoli. E quel che riguarda gli accordi riguarda, allora, soltanto gli aderenti.