M5S, c’è tensione in casa Grillo dopo la sentenza del Tribunale di Napoli

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

M5S, c’è tensione in casa Grillo dopo la sentenza del Tribunale di Napoli

18 Luglio 2016

Ora gli espulsi del Movimento reintegrati a Napoli e guidati da Luca Capriello chiedono un’assemblea di tutti gli iscritti d’Italia: “Vogliamo un’assemblea nazionale di tutti gli iscritti da tenersi a Roma dopo l’estate”, spiega Roberto Motta, storico militante romano, ex braccio destro di Roberta Lombardi, l’uomo che ha collaborato a lungo alla stesura dei suoi testi di legge. 

Nonostante i possibili nuovi ricorsi, nonostante le (quasi sicure) modifiche alle procedure, la linea del Movimento 5 Stelle sulle espulsioni rimarrà inalterata. “Non abbiamo intenzione di cedere. Se qualcuno si comporta in un modo che non riteniamo consono con i principi del M5S verrà cacciato”: tra i pentastellati il mantra è chiaro. 

Proprio ieri, infatti, l’atteggiamento del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio nel commentare la novità arrivata da Napoli è stato di massima prudenza. Quella del tribunale di Napoli che ha riammesso alcuni attivisti pentastellati espulsi “non è una sentenza, ma un’ordinanza cautelare, quindi non deve preoccuparci. Aspettiamo il merito”. 

Ma resta un fatto che il «Non-Statuto», pensato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio a marcare la differenza con tutto l’universo degli altri partiti, mostra i suoi limiti. Servono regole più adeguate e mature. 

Probabilemtne non è un caso che Roberto Fico, ha lasciato la porta aperta a possibili cambiamenti nell’architettura di norme del M5S: “Siamo molto sereni. E valuteremo quali modifiche eventualmente fare, tra Statuto e regolamento. Anche perché la legge elettorale cambia, tante norme per associazioni e partiti stanno cambiando. Ed è normale che un Movimento come il nostro, completamente rivoluzionario sia nei suoi principi e finalità, sia nella struttura, crescendo ed evolvendosi, debba adeguare anche i suoi strumenti tecnici e organizzativi”.

Il movimento di grillo resta nel mirino. E oltre il rischio plausibile delle somme di danaro da rimborsare agli ‘espulsi‘, in questi giorni è costretto a sopportare anche le battute di scherno dei dem. Su twitter Andrea Romano scrive: “Omertoso silenzio del blog Grillo sul sistema scoperchiato dai giudici di Napoli”.  “A Napoli la magistratura svela il sistema illegittimo del #M5S”, commenta Alessia Morani. 

Intanto l’attenzione è ferma, anche e soprattutto al sindaco di Parma Pizzarotti, che attende di conoscere l’esito delle sua controdeduzioni alla procedura di sospensione, anche se ora si mostra più sicuro di non poter essere cacciato. Di Maio ha voluto commentare così: “Il fatto che ci sia una procedura in corso consiglia di non alimentarla con discussioni o dichiarazioni. L’esito della procedura non dipende da me, dipende dal garante del Movimento 5 Stelle che è Beppe Grillo, che concede il logo e il simbolo e che in questo caso sta esaminando deduzioni e controdeduzioni, non so a che punto sia la procedura”, tergiversando sulla questione.