M5S, Curro’ non viene espulso. Cresce la fronda pentastellata
04 Febbraio 2014
di redazione
C’è di nuovo maretta nel Movimento 5 Stelle. E sulla Stampa parla Gessica Rostellato, uno dei parlamentari che i ribellano alla deriva violenta del movimento, come l’ha definita il presidente della Camera Boldrini. "Alle prossime elezioni europee non voterò per il Movimento", annuncia Rostellato, "Non ho condiviso niente di quello che è successo in questi giorni. E non mi piacciono le cose che sento in queste ore. I toni. I modi. Mi domando se davvero possiamo immaginare di mandare gente di questo tipo a Bruxelles. Io lascerò la scheda bianca". E ancora: "Usiamo un linguaggio irricevibile. Attacchiamo le donne. Chiediamo l’espulsione di Currò, quando al massimo dovremmo ribellarci alle parole di Sorial o di De Rosa. Il nostro atteggiamento nei confronti della Boldrini è imbarazzante". Nel mirino degli ortodossi (Sorial piuttosto che il responsabile comunicazione, Messora) ci sono altri malpancisti, come Tommaso Currò, che si è visto cadere il mondo addosso votando un emendamento con la Prestigiacomo di Fi. Lui avverte di aver scritto un sms a Grillo: non sono un traditore e se me ne vado mi dimetto da parlamentare. E ancora, Paola Pinna piuttosto che Ivan Catalano. Intanto si apprende che il deputato Currò non verrà espulso, l’assemblea di M5S alla Camera ha votato no.