M5S, la Raggi riesce a mandare a casa la rivale Lombardi
15 Luglio 2016
“La Lombardi si è dimessa? Non ne sapevo proprio niente”, così la Raggi “gestisce” il polverone in casa M5S. Dichiarazione seguita da un ringraziamento, poi, alla stessa Lombardi: “per l’apporto ed il sostegno dato finora. Il suo contributo è stato prezioso e nonostante i suoi numerosi impegni, tra cui l’organizzazione di Italia 5 Stelle a cui parteciperò, sono certa che continueremo a confrontarci, sempre, per il bene di Roma. M5S cambierà questa città e lo farà lavorando sodo, giorno dopo giorno”.
Ma la Lombardi prova a stemperare su Facebook, ma di fatto conferma. “Mi spiace deludere coloro i quali in questo momento stanno parlando di liti, gelo o siluramenti rispetto al lavoro che tutti stiamo facendo su Roma. Non è così”, scrive in un comunicato in cui parla di “polemiche che interessano solo ai giornalisti. Purtroppo per questo il mio supporto nello staff romano sarà differente: continuerò a dare una mano a Virginia ma dall’esterno sui temi che ho sempre seguito”.
Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare e membro del mini-direttorio romano che affianca la sindaca Virginia Raggi, contando già la defezione di Roberta Lombardi, ha assicurato che “Lo staff romano del comitato dei garanti è pronto proseguire con il massimo dell’entusiasmo il compito che ci è stato affidato dal movimento. Ringraziamo Roberta”.
La testa della Lombardi è stata offerta da Grillo alla Raggi. Siccome Virginia ha spiegato che tutti i catastrofici passi falsi di queste prime settimane (caso Marra, caso Frongia, caso Morgante e via elencando, in un turbine di annunci, smentite, nomine, defezioni, spostamenti e siluramenti) sono colpa delle trame di quel ‘Direttorio’ delle correnti capitoline di M5S, (creato per commissariare l’inesperta sindaca e suddividere equamente le nomine) Grillo non ha potuto che darle soddisfazione.
Vittima successiva dello scontro tra le due primedonne è stata Daniela Morgante, magistrato ed ex assessore di Marino, scelta dallo «staff» come assessore al Bilancio, poi annunciata come capo gabinetto ma mai nominata dalla Raggi. Che veva infatti detto: “Sono finita nel tritacarne di una guerra che non mi appartiene, sono colpita da un cinismo, perfino una maleducazione, che non ha precedenti”.
Intanto sul Campidoglio tutto grillino ora si abbatte un nuovo imbarazzante caso, quello dell’incompatilità del doppio incarico de dirigente Consob Marcello Minenna, il neo-assessore al Bilancio. “E’ in patente conflitto di interessi”, denunciano le opposizioni. “Farò quel che decide Consob”, Minenna così tenta di driblare le accuse.