M5S litiga su Porcellum. Battista evoca spettro della Consulta
26 Agosto 2013
di Pino Scanzi
M5S si spacca sul Porcellum dopo che Grillo ha risposato l’odiato (un tempo) sistema elettorale, convinto che se cade il governo si vince anche così. Non la pensa allo stesso modo il senatore pentastellato Lorenzo Battista che giustamente ricorda il ruolo della Consulta nella partita. Se l’attuale legge elettorale venisse invalidata, anche un eventuale risultato positivo di M5S alle elezioni ne uscirebbe ridimensionato. Così Battista chiede "un sistema elettorale che vada verso l’interesse dei cittadini e non dei partiti".
Ma come sappiamo il dissenso non è molto di casa nel Movimento dei movimenti. "Chi non è d’accordo con noi e pensa davvero di poter fare una legge elettorale con gli altri partiti lo faccia. Ma questo è un masochismo inutile", dice il capogruppo Nuti, fulminato sulla via del "neoporcellum" indicata da Grillo. Come pure a certi parlamentari di M5S non è piaciuta l’incursione del capocomunicazione, Messora, che ha invitato a non giocare al "piccolo onorevole". In ogni caso per Nuti, Grillo e Messora, il porcellum avrà pure i suoi difetti ma un sistema di voto vale l’altro perché la convinzione è quella di vincere, da soli.
"Dopo aver visto i risultati di questa maggioranza, non resterà che votare il M5S e darsi una svegliata. Un Paese senza Pd e Pdl può esistere", dice ancora Nuti, che pensa quindi a un monocolore grillino in un parlamento targato 5 stelle. Nel frattempo ci si aggiunge anche il piddino Civati che si spiega la virata neoporcella con il modo "verticistico" che ha Grillo di gestire il movimento. La Legge Calderoli infatti è sempre stata criticata perché dà ai partiti la possibilità di far piovere, dall’alto, i candidati alle elezioni.
Fatto sta che tra i grillini si sta diffondendo l’idea che il voto è vicinissimo e che al governo ci andranno loro. Le fuoriuscite di alcuni parlamentari dei mesi scorsi e le diverse visioni che animano il movimento, stanno lì a ricordarci che anche 5 Stelle non è un blocco monolitico. E in un sistema istituzionale debole, se anche vincesse, alla fine perderebbe l’opportunità di governare davvero. Ma questo per adesso è solo uno scenario nella mente di Grillo e Casaleggio (vincere da soli). Nel frattempo, vale forse la pena fare un riassunto di cosa ha portato a casa e di cosa concretamente ha fatto il movimento nei banchi parlamentari durante il Governo Letta.