M5S, per il tribunale espulsioni sospese

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M5S, per il tribunale espulsioni sospese

16 Luglio 2016

L’avvocato che ha presentato il ricorso: “Un terremoto, cade l’impalcatura su cui si sono basate centinaia di espulsioni e la sospensione di Pizzarotti“.

La settima sezione del Tribunale ha decretato che i provvedimenti di espulsione sono stati “illegittimi”. E ciò in virtù del fatto che a decidere doveva essere “l’assemblea degli associati”, non lo “staff Grillo“. E il tribunale di Napoli valuta il M5s alla stregua di un partito: “nonostante il Movimento cinque stelle  non si definisca partito politico, e anzi escluda di esserlo, di fatto ogni associazione con articolazioni sul territorio che abbia come fine quello di concorrere alla determinazione della politica nazionale si può definire partito”.

I ‘cacciati’ dallo staff di Grillo, prima delle ultime elezioni comunali, non sono più fuori dal Movimento Cinque stelle. Così ha deciso il Tribunale civile con un’ordinanza depositata 48 ore fa. L’avvocato che ha presentato il ricorso: “Un terremoto, cade l’impalcatura su cui si sono basate centinaia di espulsioni e la sospensione di Pizzarotti”.

“Il Tribunale di Napoli, in sede di reclamo, ha sospeso l’espulsione di 23 attivisti partenopei del M5S, rilevando che i provvedimenti di esclusione sono stati adottati in forza di un regolamento da ritenersi nullo”.

 

Accolto, pertanto, il reclamo di 23 dei 36 ‘ex’ (si fa per dire) grillini in attesa, però, del giudizio di merito. “Vi è un diritto politico a non essere escluso senza un grave motivo” , così scrive il collegio presieduto da Lucio Di Nosse.

Un diritto considerato “prevalente all’interesse meramente amministrativo dell’associazione alla stabilità delle sue decisioni fino alla conclusione del giudizio”.