M5S Roma: chi dissente paga (150 mila euro), il capestro di Casaleggio
08 Febbraio 2016
di redazione
I vertici del Movimento 5 stelle, preoccupati dal dissenso interno sulle elezioni comunali a Roma, lanciano un ordine chiaro. Pronti a chiedere i danni di immagine a chi violerà le norme contenute in un codice che i candidati devono impegnarsi a sottoscrivere.
La Stampa è la prima a rivelare il contenuto del documento di cui il quotidiano è venuto in possesso. E vi si legge: chi agirà contro gli interessi dei grillini "si impegna al versamento dell’importo di 150mila euro, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio".
Le pagine parlano abbastanza chiaro. I grillini eletti a Roma non avranno nessun tipo di "potere decisionale". Ma soprattutto, oltre alla maxi-sanzione che potrebbe arrivare tra capo e collo, c’è la spada di Damocle dell’espulsione. Se si considera che si parla della corsa elettorale per il municipio capitolino, le limitazioni sono davvero pesanti.
La notizia del documento arriva a ridosso delle dichiarazioni certamente di senso contrario di Beppe Grillo, che, sul tema delle unioni civili ha lasciato libertà di scelta ai senatori, creando disordine nel partito. "Il sindaco, ciascun assessore o consigliere assumono l’incarico etico di dimettersi qualora sia ritenuto inadempiente al presente codice", osserva La Stampa. In sostanza saranno le decisioni online del Movimento a reputare se il sindaco di Roma potrà restare tale.
"C’era un tempo il concetto ‘uno vale uno’ e il mito della democrazia diretta on-line nel Movimento 5 Stelle," dice il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. "Ora siamo arrivati a un decalogo con imposizioni e divieti che dovrebbe essere imposto ai loro candidati sindaco nel Comune di Roma. E chi dissente verrebbe multato addirittura con la cifra rilevantissima di 150mila euro. Cosi’ hanno stabilito Grillo e Casaleggio. Lo riferisce oggi un quotidiano con i dettagli di questo regolamento-capestro. Altro che liberta’ di espressione, altro che la democrazia che dal basso che arriva nelle istituzioni".
"Con codici e codicilli, i futuri candidati vengono incastrati e qualsiasi accenno di liberta’ di pensiero potrebbe essere stroncato con multe onerosissime. Se da un lato le degenerazione di quelli che cambiano gruppo in Parlamento rappresenta un fenomeno da deprecare e condannare, dall’altro non puo’ essere un sistema brutale di minacce, sanzioni e multe la risposta. Soprattutto se viene da chi ha fatto della lotta ai gruppi di potere e alle caste la propria ragione di vita".
"E’ davvero raccapricciante la lettura di questo regolamento fatto da Grillo e Casaleggio che avranno potere di sanzione assoluto nei confronti dei portavoce, che in realta’ sembrano schiavetti tenuti letteralmente al guinzaglio e minacciati con sanzioni economiche gravissime. Bisognera’ informare tutti i cittadini che guardano a loro come un rinnovamento", conclude Gasparri.
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