M5s Roma, le opposizioni non ci stanno al doppio incarico: Minenna si dimette
16 Luglio 2016
L’istruttoria della Consob sul caso Minenna è chiusa: il dirigente dovrà andare in aspettativa e non potrà cumulare l’incarico di assessore. Così è stato deciso dopo il parere dell’ufficio legale. Un modo per evitare all’assessore possibili reclami ed esposti alla Corte dei conti. Morale della favola: alla fine Minenna non potrà dividersi tra il Campidoglio e la Consob.
Proprio ieri, il protagonista della vicenda diceva: “Spiace dover segnalare la totale incompetenza e insipienza su cui poggiano le noiose querelle sul mio incarico di assessore. Sarà comunque Consob a decidere se lasciarmi completamente libero di andare, concedendomi la aspettativa che è atto dovuto, ovvero tenere conto della mia dichiarata disponibilità a continuare a collaborare con l’Autorità di vigilanza“.
Mentre Di Maio buttava acqua sul fuoco: “Che la Consob ostacoli Minenna per noi è medaglia al valore. Suggerisco di occuparsi dei risparmiatori truffati da Renzi”.
Questa è l’ennesima vicenda che ha paralizzato la giunta romana. Da quando nove giorni fa è stato firmato l’atto di nomina, non è stata riunita neppure una volta. A oggi le delibere approvate stanno a zero. Caso più unico che raro. Persino Marino convocò il suo esecutivo il giorno dopo averlo presentato, per poi varare una sfilza di provvedimenti nella settimana successiva. Il precedessore Alemanno fece addirittura prima: gli bastarono 48 ore per indicare gli assessori e licenziare i primi atti di governo. L’esecutivo Raggi non si sa ancora che intenzioni abbia.