Ma allora è vero che Obama spiava i Repubblicani?!
15 Maggio 2017
“Un altro senatore mi ha rivelato di essere stato tra i sorvegliati speciali – anche telefonate – dell’amministrazione Obama“, è quanto ha confidato a Fox News Rand Paul, il senatore repubblicano del Kentucky che già all’inizio di maggio aveva denunciato l’esistenza di precise fonti sulle “spiate” obamiane ai danni di rappresentanti della opposizione al Congresso, Rand Paul compreso. “Se ogni cosa fosse confermata, sarebbe gravissimo, molto più grave di qualsiasi ipotesi circa le interferenze russe alle presidenziali”.
Ascoltare, senza mandato, le telefonate di un americano, negli Usa è illegale. Sarebbe legale solo nel caso in cui si trattasse di sorveglianza di un obiettivo straniero. E se fossero degli americani ad essere coinvolti in quel tipo di sorveglianza, la loro identità dovrebbe, comunque, essere “mascherata”, nascosta. Il mese scorso è stato riferito che Susan Rice, nelle vesti di Consigliere per la Sicurezza Nazionale, aveva chiesto che le identità di alcuni americani citati in rapporti di intelligence relativi alla campagna e alla transizione presidenziale di Donald Trump, fossero smascherati. Cosa che può accadere solo previa approvazione della National Security Agency.
La Rice non ha negato, anzi, ha ribadito la legalità della sua richiesta. “Non c’era alcun motivo perché lei smascherasse l’identità di quelle persone. La sua non era una posizione d’indagine. Ma una mera posizione politica. Una cosa del genere è davvero allarmante. Stiamo cercando di andare a fondo di questa storia”, ha aggiunto Rand Paul. A questo punto, quella di aver politicizzato l’intelligence, si fa sempre meno un’ipotesi. E quello di Obama sarà mica il classico atteggiamento di chi lancia la pietra e nasconde la mano?