Ma che cene fanno nello staff della Clinton?
04 Novembre 2016
Si resta davvero stupefatti leggendo quello che viene fuori sull’uomo chiave dello staff della Clinton, John Podesta, grazie alle mail rese pubbliche da Wikileaks, e non solo per il livello di corruzione che emerge.
C’è uno scambio di messaggi tra Tony Podesta, fratello del potente John, e Marina Abramovic, nota per le sue performances estreme, molto amata da giri vippaioli transnazionali (una delle sue più accese ammiratrici è Lady Gaga, per esempio), in cui la Abramovic invita Tony a una cenetta, e gli chiede se verrà anche John. Cosa c’è di male in una cenetta? Nulla, all’apparenza, anche se viene definita “Spirit Cooking”.
Cena con seduta spiritica? Si può anche pensare a una cosa tipo Halloween, se si rende il termine con “cucina spiritica”. O invece a qualcosa di più nobile, visto che si potrebbe tradurre anche “cucina spirituale”. Ma le sedute di spirit cooking dell’artista (diciamo così) serba sono ben altro. Performance nel solco di Aleister Crowley, considerato il padre dell’occultimo moderno.
C’è un video, girato tra l’altro in Italia, che fa vedere come si svolge la serata: scritte inquietanti sui muri fatte con un miscuglio in cui abbonda il sangue, e istruzioni assurde e raccapriccianti come “mescola latte materno fresco e sperma fresco, bevilo in una notte di terremoto”, “tagliati in profondità nel dito medio della mano sinistra e mangia il dolore”, e simili. Viene anche ricoperto di una melma sanguinosa quello che sembra essere un feticcio.
Insomma, una specie di rituale azteco aggiornato, che è difficile considerare arte. Anche perché la stessa Abramovic in un’intervista di qualche tempo fa, alla domanda sui rapporti tra arte e occultismo, risponde così: “Dipende tutto dal contesto in cui agisci. Se fai occultismo o magia in una galleria, o in un contesto artistico, è arte, se lo fai in circoli spirituali, in case private, o in un video, non è arte.”
Dunque la cenetta con sperma, sangue ecc non è arte, lo afferma la stessa Marina. Ma John è andato o no a casa dell’artista? Non lo sappiamo, ma il fatto di averlo invitato a un evento così particolare, con tanta scioltezza e confidenza, fa supporre che l’invitato sapesse a cosa andava incontro, e che magari avesse già partecipato a qualche rituale analogo. E fa sorridere una mail successiva, in cui Podesta si lamenta che un taglio che si è fatto al dito non guarisce e continua a far male, e chiede l’assistenza dei medici della Casa bianca. Che abbia seguito le istruzioni della Abramovic, “tagliati il dito in profondità”?
Pare che Nixon abbia perso le elezioni, la prima volta, grazie allo slogan “comprereste un’auto usata da quest’uomo?” stampato sotto il suo viso con un’espressione furbesca. Ma cosa dovremmo dire di Podesta? “Andreste a cena da quest’uomo?”