Ma non perdiamo l’occasione di fare riforme condivise
20 Maggio 2008
di Ida Nicotra
Finalmente dopo un quindicennio trascorso dietro le barricate i due maggiori partiti italiani iniziano a dialogare. Spetta al vincitore tendere la mano al vinto, Berlusconi lo sa bene e invita Veltroni per inaugurare un nuovo stile politico, all’insegna del dialogo e del rispetto reciproco tra maggioranza e opposizione. Numerosi sono gli aspetti del sistema che, alla luce dello scenario politico odierno, devono essere modificati con una intesa bipartisan.
Il nuovo progetto di revisione dovrà prevedere una diversa articolazione del sistema bicamerale ed abbandonare l’idea di due assemblee parlamentari in cui l’una costituisce, per identità di composizione e funzioni,
La modifica del sistema bicamerale deve essere accompagnata anche da una sensibile riduzione del numero di deputati e senatori. Il sistema di bicameralismo imperfetto risponde all’esigenza di evitare che
Così, il superamento dell’impostazione compromissoria nei rapporti tra maggioranza ed opposizione ha posto in crisi l’edificio costituzionale delle garanzie del pluralismo, imponendo aggiustamenti normativi che facilitino l’adeguamento delle istituzioni democratiche al modello maggioritario. In questa linea si collocano previsioni che impongono maggioranze qualificate, allo scopo di evitare che i Presidenti dei due rami del Parlamento siano espressione della sola maggioranza di governo e vengano scelti anche grazie al coinvolgimento di una parte dell’opposizione.
L’intesa Pdl – Pd deve riguardare anche il riconoscimento di una serie di garanzie per le opposizioni in modo da assicurare un “adeguato bilanciamento, nella sede parlamentare, tra i diritti di queste ultime e la valorizzazione del ruolo dell’esecutivo e della sua maggioranza”. Si tratta di rielaborare il Testo Costituzionale con l’innalzamento dei quorum necessari per l’adozione dei regolamenti camerali. Proprio perché il Parlamento, quale sede di rappresentanza popolare, è “la casa di tutti”, le forze di opposizione sono chiamate a scrivere insieme ai gruppi di maggioranza le norme regolamentari. Il regolamento della Camera dovrebbe garantire le prerogative del Governo e della maggioranza ed i diritti delle opposizioni. Il rafforzamento delle minoranze passa anche da una esplicita riserva che assegna a deputati appartenenti all’opposizione
L’accordo dovrebbe, infine, prevedere la modifica dell’attuale forma di governo, determinando il passaggio dall’odierno parlamentarismo ad un sistema di premierato, mantenendo il legame fiduciario tra il Governo e la sola Camera politica. Il rafforzamento dell’Esecutivo si realizza attraverso una valorizzazione dei compiti del Primo Ministro, che assume un ruolo di leadership nei confronti del Governo. Fra i poteri attribuiti al Premier, il potere di chiedere al Presidente della Repubblica lo scioglimento della Camera; il potere di presentare ogni anno alla Assemblea di Montecitorio il rapporto sull’attuazione del programma di legislatura e sullo stato del Paese; il potere esplicito di nomina e revoca dei Ministri.