Ma perché certa gente non sopporta che Israele si difenda?

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Ma perché certa gente non sopporta che Israele si difenda?

Caro Diego,

il benessere ci ha dato alla testa. E’ questo l’unico pensiero che mi è venuto in mente nel leggere i commenti inferociti all’articolo di Fiamma Nirenstein pubblicato nel blog del Direttore. Commenti esplicitamente contro Israele e contro la democrazia. Da dove tanta ipocrisia?

Non mi capacito del fatto che si possano assumere certe posizioni e soprattutto non riesco a capire per che cosa lo si faccia. Per sostenere la pace certamente no. La pace non c’era già prima che Israele contrattaccasse. Non c’è pace quando vengono lanciati missili. Oppure la guerra è guerra solo quando ci fa comodo? Non so cosa pensare. Sai dirmelo tu dunque perché certa gente non sopporta il fatto che Israele si difenda?

Ora che ci penso, molti s’incazzano per la reazione sproporzionata di Israele agli attacchi. Ma che significa tutto questo? In base a cosa, in stato di guerra, uno deve rispondere proporzionatamente all’attacco ricevuto? Io ho sempre pensato che ognuno la guerra la fa con i mezzi di cui dispone. E’ per questo che quando ero piccolo non disturbavo quelli più grandi. Se avessi potuto aspettarmi una reazione proporzionata, ti assicuro che avrei rotto i coglioni al mondo intero! Ma se le reazioni agli attacchi fossero proporzionate, quando finirebbe una guerra? Può vincere solo quello che comincia dunque? Bah…

Sono proprio convinto che il benessere ci abbia dato alla testa. Mi sembra che stiamo perdendo di vista ciò che ha permesso a noi occidentali (parlo anche di Israele) di sostituire con i ragionamenti e i discorsi la forza e la guerra. E’ proprio l’essere più forti, insieme alla nostra cultura giudaico-cristiana, che ci ha permesso questo. Dalle parti di Israele, troppo spesso, c’è qualcuno che si dimentica chi è il più forte (fino a prova contraria). E per ricordarglielo che cosa ci vuole secondo te? Secondo me, una prova di forza.

Ti sembro il diavolo a parlare in questo modo, oppure anche a te sembra questo il modo di parlare liberi da ogni ipocrisia?

Adesso è il turno di Israele, se non lo sosteniamo, presto toccherà anche a noi, allora forse diventeremo tutti un po’ più diavoletti.

Ben venga l’Israele day dunque!

Viva Israele, viva l’Occidente!

 Paolo