Ma perché i giornali continuano a mentire su Trump?
15 Novembre 2016
Nonostante sia ormai il presidente degli Stati Uniti, continua ad essere difficile, per alcuni giornali, fare informazione corretta su Trump. I fatti: Trump ha rilasciato un’intervista alla CBS in cui ha ribadito alcuni punti del suo programma di governo, quello che gli ha fatto vincere le elezioni. Nell’ordine, ha dichiarato che:
1. avrebbe cacciato tutti gli irregolari con precedenti penali, che secondo lui sono due o tre milioni; “Quello che faremo è buttare fuori dal Paese o incarcerare gli immigrati irregolari che sono criminali o hanno precedenti, membri di gang, trafficanti di droga” (virgolettato da “Il Fatto Quotidiano”)
2. che poi per rendere più sicure le frontiere “lungo una parte del confine sarà costruita una barriera, il resto potrebbe essere “una recinzione, in conformità con quanto i repubblicani avevano proposto al Congresso”” (virgolettato da Il Fatto Quotidiano), perché il muro con il Messico “esiste già lungo mille chilometri su circa tremila del confine sul Rio Grande” (virgolettato da Repubblica)
3. e che poi, quando “i confini saranno sicuri, passeremo a occuparci con determinazione di quelli che criminali non sono, “che dicono sia gente magari bravissima” “(virgolettato da Repubblica)
4. “Alla Cbs il magnate repubblicano ha anche annunciato di voler nominare alla Corte Suprema giudici anti-aborto e a favore del possesso di armi. Ha parlato di Barack Obama, definendolo una persona “eccezionale”, e ha promesso di rinunciare al futuro stipendio da 400mila dollari all’anno: “Prenderò un dollaro all’anno”.” (virgolettato da Il Fatto Quotidiano)
Ho indicato espressamente i virgolettati perché vengono da giornali che non possono certo dirsi sostenitori di Trump. Anche se i titoli in prima erano fuorvianti “Trump: caccio i clandestini” su Repubblica e “Trump abbraccia Mr. Brexit e promette: “tre milioni di clandestini via dagli Usa”, su il Fatto, poi negli articoli all’interno, qualche notizia la si può trovare.
E cioè: Trump vuole prima cacciare gli irregolari che hanno precedenti penali (perché, qualcuno negli USA o anche in Italia vorrebbe forse tenerseli?), poi vuole rafforzare un confine che già c’è: basta cercare su wikipedia per leggere che il famoso muro fu iniziato da Bill Clinton nel 1994 e confermato in tutte le amministrazioni successive. Quindi Trump è in perfetta continuità con vent’anni di politica americana, mentre per mesi ci hanno lasciato credere che il muro maledetto fosse una sua personale idea crudele.
Poi censirà gli irregolari che non hanno precedenti penali, su cui ha fatto solo un commento positivo (perché, qualcuno negli USA o anche in Italia non vuole sapere chi sta irregolarmente nel proprio paese?). Conferma la nomina di un giudice anti aborto, difende l’emendamento che lascia la libertà di armarsi, rinuncia al suo stipendio.
Per dovere di cronaca, vi faccio sapere che in California, regno dei democratici, dove la Clinton ha vinto, in un referendum nazionale tenutosi in contemporanea alle elezioni è stata respinta la richiesta di abolizione della pena di morte (tanto per dire come la pensano gli americani, compresi quelli che votano la Clinton, ma questa notizia non ha avuto grande eco). Allo stesso tempo, oggi sono apparse le foto della nuova casa degli Obama, dal valore di sei milioni di dollari, e per cui l’ex presidente paga 22.000 euro al mese di affitto. Così, tanto per dire.
Ma torniamo a noi, e vediamo come è stata riportata l’intervista a Trump dal giornale per eccellenza della borghesia italiana, quelli che rappresentano l’élite del paese, culturale ed economica, quelli che contano, insomma: il Corriere della Sera.
Il titolo, come gli altri, riassume brutalmente: “Usa, via i clandestini. Trump: sono 2-3 milioni, o se ne vanno o c’è la prigione. Sì al muro col Messico”. Ma nell’articolo, a differenza degli altri giornali, il giochino a cambiare il senso del discorso continua. Il pezzo inizia così: “Via “due o tre milioni di migranti illegali”. Sono “criminali, pregiudicati; fanno parte delle gang; sono trafficanti di droga”. Verranno “cacciati” o “messi in prigione”. Donald Trump conferma la linea dura sull’immigrazione”.
I giornalisti insomma frammentano il virgolettato, e non spiegano che Trump vuole cacciare quegli immigrati illegali che hanno precedenti penali, ma lasciano intendere che quei 2-3 milioni di immigrati illegali sono considerati criminali solo perché sono illegali. Cioè: una iniziativa ragionevole, condivisibile da gran parte dei cittadini di qualsiasi paese, viene trasformata in un’affermazione anti-migranti dal sapore razzista e xenofobo: gli illegali sono criminali. E per rincarare la dose alla fine del pezzo aggiungono “secondo le stime vivono, e spesso lavorano, negli Stati Uniti, tra gli 11 e i 12 milioni di stranieri senza permesso.
Nel corso della campagna elettorale il costruttore newyorkese aveva prima promesso di mandarli via tutti. Poi era sceso a sei milioni. Ieri, nella prima uscita televisiva da neopresidente, si è attestato sui “due-tre milioni”. Un lettore ignaro non può che dedurne che Trump è un razzista ed è anche inaffidabile, e chiedersi perché mai l’America abbia votato un pericoloso pazzo.
Sulla questione del muro, bisogna leggere un altro articoletto per avere qualche notizia più aderente alla realtà. Notizia non troppo evidenziata invece l’impegno alla nomina di un giudice anti-aborto alla corte suprema, fondamentale, invece, per i pro-life: è bene non aumentare il gradimento da parte di tanti credenti cristiani, non solo cattolici. Idem per la faccenda dello stipendio, specie in tempi di crisi.
Ripeto quello che ho già scritto di recente, sempre su Trump e la stampa: e poi si lamentano che i lettori abbandonano i giornali, che la gente non li compra e non li legge, che gli opinionisti non fanno più opinione, e che i giornalisti non sanno né vedere né interpretare la realtà….