Ma perché la fata di Cenerentola non fa sparire Vespa?
08 Dicembre 2010
di redazione
Dobbiamo confessarlo: l’altra sera, nonostante la provata fede antifiniana e l’assoluta affezione per alcuni dei protagonisti invitati da Floris, qualcuno di noi a Ballarò con Fini, Bocchino e soprattutto Quagliariello ha preferito Cenerentola. Facciamo ammenda. Complici due aspiranti principesse di cinque anni e mezzo che ancora sognano la fata Smemorina e il Principe senza nome ma bello da morire, ci siamo immersi nel fascino senza tempo di un classico dei classici di Walt Disney, dimenticandoci per un attimo parole come sfiducia, tradimento e crisi. A dimostrazione che è proprio vero che i sogni a volte sono ancora desideri.
Ci ha consolato sapere che eravamo in buona compagnia, che Cenerentola ha stracciato tutti, compresi i Cesaroni, e che coi suoi 7 milioni e 168 mila spettatori si è prepotentemente proposto come antagonista teocon di Fazio e Saviano e senza neanche le polemiche da giorno prima, quelle create ad arte per conquistare qualche punto in più di share.
E immersi in questo mondo fatto di poesia, di speranza e di fantasia, siamo rimasti a dir poco sconcertati quando – tra la fata Smemorina che con un bididibodidibù realizza i sogni di ogni bambina (e pure qualche mamma) e il ballo più romantico di tutti i tempi al Palazzo reale – è apparso il faccione di Bruno Vespa che anticipava come di consueto il tema di Porta a Porta della serata. Peccato che a differenza di altre volte, in cui il promo di Vespa interrompeva "Distretto di polizia 25" per invogliare il pubblico ad assistere nel salotto di Rai 1 al dibattito sul cinepanettone dell’anno, questa volta – proprio questa volta? – la trasmissione politica cult della prima rete aveva come protagoniste Sara e Yara, le due ragazzine del Nord e del Sud le cui storie hanno sconvolto per l’apprensione e per lo struggimento la vita di molti di noi, e che la trasmissione portava l’evocativo titolo “Come difendere i nostri figli”. Naturalmente ci siamo affrettati a cercare il telecomando e cambiare sul primo canale a disposizione. Eppure a quel punto il danno era fatto, la magia era spezzata.
Sarà pure come dice Vespa, che lo spot è andato fuori dalla fascia protetta, che il tema è all’ordine del giorno di tutte le famiglie con figli pre adolescenti e adolescenti che hanno visto abbassarsi in modo inatteso le soglie di sicurezza verso limiti sempre più difficilmente gestibili. Sarà pure che quel tema è squisitamente da servizio pubblico. Sarà tutto questo e molto ancora, fatto sta che noi per un attimo abbiamo desiderato che invece della zucca trasformata in carrozza la fata Smemorina facesse sparire Bruno Vespa. Ma purtroppo questa volta il sogno non è diventato realtà.