Ma quante volte Renzi ha promesso di abolire Equitalia?
16 Ottobre 2016
Era richiesta da tempo, eppure questa operazione non convince. Molti dubbi si addensano sulla dismissione di Equitalia e la rottamazione delle cartelle. In primis cosa entrerebbe realmente nelle casse dello stato. Il gettito previsto, rileva 5 stelle, riguarda risorse sono già iscritte da anni nei bilanci di competenza degli enti impositori, i quali non sono naturalmente riusciti finora a riscuoterle. Insomma, siamo davanti a una delle tante “coperture farlocche che il governo utilizza per promettere mari e monti in vista del voto di dicembre” al referendum, sostengono i pentastellati.
Repubblica online riporta che il gettito fiscale ha un ammanco colossale. Ci sono ben 88,1 miliardi, oltre tre volte l’entità della legge di Bilancio (27 miliardi) varata ieri dal governo, di entrate sottratte al bilancio pubblico nella media del periodo 2010-2014. E se si restringe il campo d’analisi al solo 2012-2013, la media annua sale addirittura a 108,7 miliardi. E’ questo l’ammontare del cosiddetto “gap” relativo a Irpef da lavoro autonomo e da impresa, Ires, Iva e Irap: la distanza tra quanto lo Stato avrebbe incassato se tutti i contribuenti avessero versato il dovuto, e quanto invece è affluito effettivamente nei forzieri pubblici. E’ una stima contenuta nella Relazione sull’evasione fiscale e sull’economia sommersa predisposta dalla Commissione istituita con decreto del ministro dell’Economia, presieduta da Enrico Giovannini e composta dai rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, centrali e locali, nonché da soggetti provenienti dal mondo accademico e istituzionale.
“Nella media del periodo 2010-2014 – si legge nella relazione – il gap complessivo ammonta a 88,1 miliardi di euro, di questi 12,4 sono ascrivibili alla componente dovuta ad omessi versamenti ed errori nel compilare la dichiarazioni. Pertanto, il gap derivante dal completo occultamento delle base imponibile e/o dell’imposta ammonta a 75,7 miliardi di euro”. La Relazione considera il ‘tax gap’ come il divario tra le imposte effettivamente versate e le imposte che i contribuenti avrebbero dovuto versare in un regime di perfetto adempimento agli obblighi tributari previsti a legislazione vigente, come una misura indicativa dell’evasione fiscale. La voce che sfugge maggiormente alle maglie dell’Erario è l’Iva, che fa registrare un valore pari a 39,5 miliardi di euro se si guarda ai soli anni 2012 e 2013.
Nel complesso, in media in quel biennio, si osserva un gap pari a 108,7 miliardi di euro, di cui 98,3 miliardi di mancate entrate tributarie e 10,4 miliardi di mancate entrate contributive. Dal 2012 al 2013 l’incremento delle mancate entrate tributarie risulta pari a 2,5 miliardi di euro, mentre la dinamica del gap riguardante le entrate contributive registra una leggera flessione (circa 280 milioni di euro). Tornando, infine, a Equitalia, a che pro l’abolizione? Anche ammesso di guadagnarci qualcosa, da cosa verrebbe sostituito l’ente? Perché sappiamo tutti che verrà sostituita da qualcosa, sì? Non è che il giochino è far credere al volgo che la tirannia fiscale sia finita per sempre? No, perché ricordiamo molto bene il gioco delle tre carte sulle tasse immobiliari. Quando hanno cambiato nome, aumentandole. Quando le hanno accorpate, aumentandole. Quando hanno cambiato i destinatari, aumentandole…