Ma quanti sono i migranti che la Svizzera ha respinto al confine con l’Italia?

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Ma quanti sono i migranti che la Svizzera ha respinto al confine con l’Italia?

17 Dicembre 2016

Nessuno ne parla. Non un servizio sui tg, non un trafiletto sui giornaloni. La situazione degli immigrati accampati che rischia di trasformare Como in una Calais italiana continua a passare sotto silenzio nei grandi media. Ma dall’inizio dell’anno ad oggi, i migranti respinti dalle autorità svizzere e costretti a fare ingresso in Italia sarebbero saliti addirittura a quota 15mila, generando giorno dopo giorno una situazione sempre più difficile. E l’allarme non viene solo dai cittadini, ma soprattutto da chi dovrebbe garantire la sicurezza.

“Già quest’estate abbiamo denunciato la carenza di organico a fronte di un flusso continuo di migranti – dice il segretario provinciale del sindacato autonomo di Polizia Ernesto Molteni citato dal blog Italiapatriamia  – Ora è emerso il dato complessivo dei migranti che le forze dell’ordine elvetiche hanno respinto e riconsegnato all’Italia, in particolare agli agenti in servizio alla dogana comasca: da gennaio a oggi sono stati 15mila” ha aggiunto Molteni che deve fare i conti con un organico ridotto all’osso.

“Bisogna ricordare che la polizia di frontiera ha ricevuto soltanto un unico agente di rinforzo,” ha aggiunto il segretario provinciale. “Tra pensionamenti e trasferimenti, considerando i rinforzi inviati dal ministero dell’Interno, il saldo per la nostra provincia è negativo. Rispetto allo scorso anno, infatti abbiamo in meno 22 colleghi”. Il messaggio a chi di dovere è chiaro: servono rinforzi per garantire la sicurezza e gestire il flusso di migranti.

Dai dati del Ministero dell’Interno intanto veniamo a sapere che l’Italia sta superando la cifra record di 170mila immigrati sbarcati nel 2014 sulle nostre coste che si vanno ad aggiungere ai 150mila già presenti dall’anno scorso. Senza contare chi non ha ottenuto lo status di profugo o nessuna forma di protezione, restando quindi in clandestinità nel nostro Paese, visto che Francia, Svizzera, Austria e Slovenia i migranti li respingono alle frontiere.

Nei giorni scorsi, il primo ministro Paolo Gentiloni è stato con il ministro Alfano a Bruxelles, primo viaggio nella Ue del nuovo premier, che ha parlato di immigrazione. Gentiloni ha detto che va rivisto il trattato di Dublino, che l’Italia scommette ancora sul migration compact e sugli accordi con i Paesi di partenza dei migranti africani, e che non basta l’accordo con la Turchia stretto dalla Ue su indicazione della Germania. Parole e richieste alla Ue che sentiamo ripetere da anni, senza che sortiscano alcun effetto. Intanto i Paesi confinanti con l’Italia in Europa, i migranti non li fanno più entrare.