Macché Clinton, per TIME ha vinto Donald Trump

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Macché Clinton, per TIME ha vinto Donald Trump

27 Settembre 2016

Guerra dei sondaggi sul risultato del primo dibattito per le presidenziali di novembre negli Usa. Gli spettatori di CNN non hanno dubbi: ha vinto Hillary Clinton. Ma altre rilevazioni fatte da autorevoli giornali americani, come TIME, mostrano che è vero il contrario: ha vinto Donald Trump. Persino Slate, rivista liberal doc, dice che a spuntarla è stato il miliardario newyorkese. L’impressione, insomma, è che a dare per spacciato Trump siano gli stessi boccaloni che l’anno scorso definivano il Don “un bluff” dicendo che avrebbe perso le primarie repubblicane. Invece Trump le ha vinte e due giorni fa ha ottenuto pure l’endorsement dell’arcirivale Cruz.

Che qualcosa non tornasse nella guerra dei sondaggi delle ultime ore, e nei titoloni di molti giornali italiani, lo si era capito leggendo la stampa internazionale. Alcuni giornali russi hanno dato ampio spazio alle dichiarazioni di Trump sul moderno arsenale di Mosca e “i nostri vecchi B-52”, mentre la stampa di Pechino ha seguito con interesse le bordate lanciate dal miliardario americano contro i “politici di Washington”. L’establishment incarnato da una Clinton imbolsita, laccata e stretta nel suo vestitino rosso, che si è lasciato dietro le macerie di un debito pubblico salito a fantastiliardi di dollari. 

Se poi, come ha detto qualcuno, i dibattiti presidenziali si decidono nella prima mezz’ora di discussione, beh, allora Trump è stato molto convincente quando ha spiegato apertamente agli americani che c’è una dark side nella globalizzazione, visto che imprese e lavoro scappano dagli Usa. Colpisce anche un’altra cosa, che i giornali italiani non abbiano dato il giusto peso alle dichiarazioni del miliardario sulla NATO, un’alleanza che secondo Trump andrà avanti solo se gli europei si decideranno a pagare la loro parte. 

Né si può dire che Hillary abbia sferrato l’uppercut del KO accusando Trump di evadere il fisco, visto che, subito dopo, è stata costretta a farfugliare qualche scusa sulla nota questioni delle email trafugate, uno scandalo che forse avrebbe meritato qualche domanda più ficcante da parte del moderatissimo giornalista conduttore del dibattito. In realtà Trump è arrivato da vincitore al reality della politica Usa ed è anche per questo motivo che continuiamo a pensare che potrebbe vincere le elezioni presidenziali. La vera star di queste elezioni è lui. La sua discesa in campo sorprendente ha fatto bene alla democrazia americana. In un sistema irreggimentato, tra media, politica e poteri forti, il libero voto popolare forse può ancora qualcosa, rovesciare il paradigma dominante. 

C’è un’immagine del dibattito di ieri sera che spiega bene questo cambio di prospettiva. Alla fine del dibattito, Hillary e Bill scendono dal palco e stringono le mani al gotha americano, schierato in prima fila. Marito e moglie appaiono un pezzo, una colonna del sistema, espressione delle elite che hanno governato gli Usa negli ultimi decenni. Trump, invece, resta isolato sul palco, da solo, con la bella moglie e i rampolli. Guarda la scena con distacco, quasi con snobismo. Qualcuno direbbe da parvenu. E’ una rappresentazione della profonda spaccatura che si è aperta negli Stati Uniti, e non solo, tra le elite e chi di quella elite fa parte ma vorrebbe sovvertirla. Con quasi la metà degli americani pronti a votarlo, Trump la sua vittoria l’ha già avuta.