Macché risparmi! Facciamo due conti sulla riforma di Renzi
23 Maggio 2016
Matteo Renzi e Maria Elena Boschi, per difendere il penoso e sgrammaticato testo di riforma Costituzionale sottoposto a referendum popolare, enfatizzano a dismisura il carattere punitivo che avrebbe per la cosiddetta “casta”, con enormi risparmi per la finanza pubblica.
Matteo Renzi dimentica di dire che:
– Con la riforma del 2006 del Governo Berlusconi, che lui contribuì a bocciare nel referendum confermativo, i deputati passavano da 630 a 518 e i senatori da 315 a252, con un taglio netto di 175 parlamentari;
– Poiché con la sua riforma Matteo Renzi elimina 215 senatori, la differenza fra le due proposte è di appena 40 parlamentari;
Poiché il Senato rimane in vita, facendo bene i conti, assomma alla risibile cifra di 14 milioni di Euro il maggior risparmio conseguito rispetto alla riforma di Berlusconi per la riduzione del numero dei parlamentari
Ma:
con la riforma di Berlusconi i senatori, venivano scelti dai cittadini, con la riforma Renzi saranno cooptati dai consiglieri regionali in carica.
Una riforma disastrosa fondata su una bugia clamorosa: risparmi che non ci sono e un ducetto con chiari sintomi di delirio di onnipotenza, che vuol essere un uomo solo al comando.
No
al caos istituzionale in cambio di 14 milioni di Euro