Madagascar. Colpo di Stato, presidente pronto a resistere fino alla morte

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Madagascar. Colpo di Stato, presidente pronto a resistere fino alla morte

17 Marzo 2009

Di fronte al tentivo di colpo di stato dell’opposizione che ha conquistato uno dei palazzi presidenziali, il presidente del Madagascar Marc Ravalomanana, asserragliato in un altro palazzo, afferma di essere pronto a resistere fino alla morte.

Dopo settimane di tensioni e scontri la situazione è precipitata ieri in Madagascar quando l’esercito si è schierato con il leader dell’opposizione Andry Rajoelina e ha attaccato un palazzo presidenziale e la banca centrale. Ravalomanana, 59enne presidente, si è asserragliato in un altro palazzo e il suo portavoce ha denunciato il "un colpo di stato militare", affermando che alla guardia presidenziale che gli consigliava di trasferirsi in un luogo protetto ha risposto "morirò con voi se sarà necessario".

Il presidente del Madagascar Marc Ravalomanana si trova ancora nel suo palazzo presidenziale di Iavoloha (a una dozzina di chilometri dal centro di Antananarivo) e ha giudicato "sproporzionato" l’intervento dei militari che hanno occupato ieri il suo ufficio nella capitale. Lo ha reso noto alla France Presse il portavoce presidenziale. "Non rassegnerà mai le dimissioni – ha spiegato Andry Ralijaona, portavoce del presidente –. E’ circondato da uomini a lui fedeli con i quali tenterà di difendersi. Si rende conto che ora il suo potere è limitato, ma non intende arrendersi al colpo di stato dei militari".

"Il presidente è sempre a Iavoloha – ha detto il portavoce Andry Ralijaona -. È triste per quello che succede". Secondo il portavoce, il presidente ritiene che "quello che succede è sproporzionato rispetto al problema e che questo problema potrebbe essere risolto, se ci fosse una volontà dalle due parti". La presa dell’ufficio della presidenza da parte dell’esercito per Ravalomana ha "provocato una reazione esasperata della popolazione in rapporto alle forze dell’ordine. È una confusione totale". Il presidente ieri aveva detto di fronte alla guardia presidenziale di Iavaloha "resto con voi, e se devo morire, morirò con voi".

Da parte sua Rajoelina, un 34enne ex disc jokey, nega che sia in corso un golpe ma, intervistato dalla Bbc, ha ribadito che Ravalomanana, da lui accusato di essere un tiranno che sperperato il denaro pubblico, non ha più il diritto di governare. E si dichiara investito da un mandato per guidare un governo di transizione che convovi le elezioni tra 18, "massimo" 24 mesi. L’Unione Africana ha condannato il tentato golpe ed ha chiesto che in Madagascar venga ripristanato il rispetto della costituzione.

Il braccio di ferro in Madagascar è cominciato il 31 gennaio quando Andry Rajoelina (detto Andry TGV, dal nome del treno superveloce francese) sindaco della capitale e capo dell’opposizione, durante una dimostrazione antigovernativa aveva esortato la popolazione a rovesciare Ravalomanana e si era autoproclamato presidente. Il capo dello Stato lo aveva ridicolizzato: "Abbiamo 1547 sindaci nell’isola, immaginatevi se ognuno di essi si dovesse autoproclamare il presidente".

Il capo di stato maggiore dell’esercito, il colonnello André Andriarijaona, ha assicurato che l’azione di forza è volta solo a ottenere le dimissioni del presidente: "Non intendiamo prendere il potere – ha detto – né spargere il sangue dei nostri connazionali". Andriarijaona che è stato nominato capo di stato maggiore giovedì scorso dagli altri alti ufficiali del Paese, ha aggiunto: "Spero che Ravalomanana si dimetta nell’interesse superiore del Paese".