Made in Italy: rilanciamo l’impresa e l’innovazione
22 Gennaio 2014
Innovazione, start up e rilancio delle imprese: sono questi i temi affrontati nel focus group dedicato al Made in Italy. Un dibattito serio e proficuo che ha coinvolto oltre 150 ragazzi e che, partendo dal racconto e dalla condivisione dimodi innovativi di fare impresa, ha segnato un punto di partenza per la programmazione dell’azione politica presente e futura del NCD.
L’esperienza portata dai giovanissimi relatori è stata focalizzata sul racconto del proprio progetto imprenditoriale, degli ostacoli superati, delle opportunità incontrate, dei risultati ottenuti e di quello che può essere ancora raggiunto.
Nicolò Ferragamo e Andrea Castiglione, rispettivamente fondatore e co-fondatore di Kiwi srl, sono i due ventiduenni relatori che hanno riportato la straordinaria esperienza nazionale ed internazionale nel campo dell’industria del web-mobile grazie alla start up vincente da loro avviata. Federico De Cerchio, 26enne abruzzese attivo nel settore vinicolo, ha raccontato come il Made in Italy “agricolo” possa essere abbinato ad una esperienza tecnologica ed innovativa: oltre ad essere direttore commerciale di un’azienda vinicola, infatti, è CEO di Wineowine, una start up di flash sales sul vino.
Questi ragazzi hanno dimostrato che grazie a spirito di sacrificio e passione ogni ostacolo burocratico, economico e sociale può essere superato e che da una semplice idea innovativa si può realizzare una vera realtà imprenditoriale. Sono giovanissimi, ma già colgono le criticità del nostro sistema paese che, così come è allo stato attuale, deve essere riformato per garantire a questi talenti la possibilità di trasformare in ricchezza collettiva le proprie esperienze di successo.
Non chiedono miracoli alla politica, ma una maggiore semplificazione, sburocratizzazione ed un livello di tassazione consono ad un Paese civile. Pongono inoltre l’accento sulla straordinaria necessità di agire nel mondo della formazione che deve essere in grado di accompagnare i giovani dalla pura teoria accademica alla pratica del saper creare mestieri e condividere esperienze concrete di lavoro. Questo il punto su cui ha insistito anche la Senatrice Federica Chiavaroli che, intervenendo per raccontare la propria esperienza come imprenditrice, ha assicurato che il Governo e il Parlamento stanno agendo per venire incontro alle esigenze dei giovani e per avanzare proposte concrete legate ad una formazione pratica, approccio indispensabile anche in un prossimo futuro nel percorso scolastico o accademico. In questa ottica rientra la richiesta emersa dai partecipanti alla commissione di procedere ad una seria e profonda riforma del mondo della scuola e dell’Università che sia in grado di affiancare alla già buona formazione teorica un maggiore esercizio della pratica attraverso il ricorso a strumenti come lo stage e l’apprendistato nel solco delle migliori best practices europee.
La stessa assemblea si è poi espressa sulla necessità di procedere ad un potenziamento della "We Economy", cioè economia del Noi, della condivisione e della conoscenza. Nello specifico si è convenuto sulla necessità di procedere ad un potenziamento di strumenti come gli incubatori di impresa, luoghi di condivisione ed incontro di competenze ed esperienze diverse. Un altro utile investimento può e deve essere focalizzato sulla creazione, sviluppo e potenziamento di vere e proprie piattaforme digitali che favoriscano lo scambio di idee, esperienze imprenditoriali e competenze diverse in modo da creare le basi per la nascita di nuove esperienze industriali.
Il passo successivo è cosa può fare la politica, e nello specifico il Nuovo Centro Destra, nella sua attività quotidiana per aprirsi e ridurre il gap di diffidenza e lontananza da questo mondo. Secondo quanto emerso dalla commissione, le sedi del partito dovranno essere trasformate in luoghi aperti alla società civile che ospitino anche quei giovani con idee e la voglia di costruire un nuovo progetto imprenditoriale, ma che necessitino in una prima fase di un luogo fisico e di un supporto concreto. In questo sentiero potrebbe rientrare il coinvolgimento di giovani universitari, docenti, professionisti del mondo economico, scientifico e giuridico che, grazie alle differenti competenze, siano in grado di sostenerli ad esempio nella ricerca e presentazione di bandi europei.
Noi ci vogliamo provare, questo è il riscatto che la buona politica può avere e deve pretendere di ottenere. Non possiamo lasciare che quelle esperienze siano limitate a pochi, ma dobbiamo impegnarci affinché questi sogni si possano trasformare in realtà concrete contribuendo al rilancio dell’impresa nel nostro paese. E’ tempo di osare, e noi osiamo insieme!
(Relazione della Terza Commissione, "Made in Italy: rilanciamo l’impresa e l’innovazione", realizzata nel corso del Convegno "Osiamo. Il coraggio di essere giovani" che si è svolto a Pesaro il 18 e il 19 Gennaio 2014. La relazione è frutto dei contributi degli autori)