Mafia Capitale, Cara di Mineo: 6 indagati per truffa sui migranti

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Mafia Capitale, Cara di Mineo: 6 indagati per truffa sui migranti

22 Giugno 2016

Su delega della procura della Repubblica di Caltagirone, agenti della squadra mobile di Catania e del commissariato di Caltagirone stanno dando, in queste ore, esecuzione a un decreto di perquisizione e sequestro nonché all’informazione di garanzia nei confronti di sei persone, tutte indagate a vario titolo per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell’Unione Europea.

E la polizia, in queste ore, ha sottolineato: “L’analisi della contabilità relativa alle presenze giornaliere dei migranti ospiti del Cara di Mineo, finalizzata alla liquidazione delle somme spettanti all’ente gestore, ha evidenziato che sono stati rendicontati e corrisposti, negli anni 2012, 2013, 2014 e 2015, importi superiori a quelli dovuti, per un ammontare di circa un milione di euro. Sono tutt’ora in corso perquisizioni presso società in tutto il territorio nazionale”.

Che al Cara di Mineo ci fosse qualcosa che non andasse, era chiaro da tempo. Ma che i responsabili della struttura gonfiassero il numero di immigrati ospitati per far lievitare i compensi alle ditte che svolgono i servizi all’interno del centro è qualcosa che ha dell’incredibile e che getta nuove ombre su un centro di accoglienza diventato, negli anni, un polo di potere e un bacino di voti elettorali.

Sei persone sono indagate dalla procura di Caltagirone per i reati di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dello Stato e dell’Unione europea.

L’inchiesta è inserita nel maxi scandalo di “Mafia Capitale“, e secondo la procura di Caltagirone, tutto questo sarebbe avvenuto, costantemente, negli ultimi quattro anni.

Dal 2012 al 2016 i responsabili del Cara di Mineo hanno, infatti, sottratto alle casse pubbliche almeno un milione di euro. Dall’analisi della contabilità, relativa alle presenze giornaliere degli immigrati ospiti del Cara, sarebbero saltate fuori la corresponsione di importi superiori a quelli dovuti.

E intanto, la gara per la gestione triennale del Cara di Mineo, indetta il 24 aprile del 2014, per un importo di 97 milioni di euro, era già stata ritenuta illegittima dall’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone il 15 febbraio del 2015.