Mafia. Maxioperazione a Palermo, ventuno fermi e due politici coinvolti

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Mafia. Maxioperazione a Palermo, ventuno fermi e due politici coinvolti

14 Maggio 2009

Si è svolta dalle prime luci dell’alba di oggi una maxioperazione antimafia, condotta dal Comando provinciale dei carabinieri di Palermo. 21 i fermi, emessi dalla locale Dda, a carico di altrettanti presunti esponenti di Cosa nostra, accusati di associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni e al narcotraffico. Gli arrestati sono i vertici e gli affiliati dei mandamenti palermitani di Resuttana e San Lorenzo. Per gli investigatori gestivano la "cassa" di Cosa nostra provvedendo a reinvestire i proventi del racket delle estorsioni nel narcotraffico. Nell’operazione, denominata "Eos", sono impegnati 200 carabinieri, due elicotteri e le unità cinofile.

L’operazione ha riguardato in particolare l’esecuzione di 19 decreti di "fermo di indiziato di delitto" con richiesta di due misure cautelari. Le indagini, che sono partite dalla sorveglianza e proseguite dopo la cattura del boss Salvatore Lo Piccolo attraverso intercettazioni, pedinamenti, osservazioni e dichiarazioni di alcuni pentiti hanno permesso agli inquirenti di scoprire l’intera attività mafiosa legata alla riscossione del pizzo, la gestione della cassa e le modalità di reinvestimento dei proventi del racket nel narcotraffico.

Tra gli altri, anche l’assessore regionale ai beni Culturali, Antonello Antinoro (Udc), è indagato per voto di scambio. I carabinieri hanno notificato questa mattina all’esponente politico un avviso di garanzia. Dalle intercettazione, effettuate nel corso dell’indagine, è emerso che Antinoro avrebbe pagato somme di denaro per ottenere voti nel corso della campagna elettorale per le ultime regionali. "Continuo a svolgere il mio lavoro come ho sempre fatto negli ultimi dieci anni". A dirlo il deputato ,che ha aggiunto, "la magistratura ha il dovere di compiere il proprio lavoro e ne prendo atto. Faccio presente che nell’avviso di garanzia notificatomi stamattina vi è scritto che avrei pagato 3 mila euro per 60 voti. Ricordo che nel 2006 i cittadini mi hanno sostenuto con 30.357 voti e nel 2008 con 28.250. Ogni commento è pertanto superfluo". "La settimana scorsa, inoltre – conclude Antinoro – il mio legale era tornato dal magistrato per rinnovare la mia disponibilità ad essere sentito rispetto alle notizie che avevo appreso, soltanto dai giornali, due mesi fa".

È invece indagato per concorso esterno in associazione mafiosa il deputato regionale, Nino Dina (Udc). Il coinvolgimento di Dina arriva in seguito ad alcune intercettazioni eseguite dai carabinieri su affiliati alle cosche mafiose coinvolte stamani nell’operazione Eos.