Mafia. Pisanu: “Trattativa con lo Stato, qualcosa del genere ci fu”

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Mafia. Pisanu: “Trattativa con lo Stato, qualcosa del genere ci fu”

30 Giugno 2010

"È ragionevole ipotizzare che nella stagione dei grandi delitti e delle stragi si sia verificata una convergenza di interessi tra Cosa Nostra, altre organizzazioni criminali, logge massoniche segrete, pezzi deviati delle istituzioni, mondo degli affari e della politica. Questa attitudine a entrare in combinazioni diverse è nella storia della mafia e, soprattutto è nella natura stessa della borghesia mafiosa". Questa l’analisi del Presidente dell’Antimafia Beppe Pisanu nella sua relazione su "i grandi delitti e le stragi di mafia ’92-’93" illustrata quest’oggi davanti all’organismo bilaterale di inchiesta.

Pisanu ha ricostruito dettagliatamente i vari passaggi degli "omicidi eccellenti" e delle stragi a partire da quella mancata dell’Addaura, riferendo di almeno due trattative le cui notizie, ha riferito, sono "abbastanza chiare": la prima, quella tra Mori e Ciancimino "che forse fu la deviazione di un’audace attività investigativa" e, la seconda, quella tra Bellini-Gioè-Brusca-Riina, dalla quale nacque l’idea di aggredire il patrimonio artistico dello Stato. Negli anni delle stragi di mafia di quasi vent’anni fa, tra governo italiano e Cosa nostra "qualcosa del genere" di una trattativa "ci fu e Cosa Nostra la accompagnò con inaudite ostentazioni di forza" scrive il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta.

Nella sua relazione Pisanu ha affermato anche che "Cosa Nostra ha forse rinunciato all’idea di confrontarsi da pari a pari con lo Stato, ma non ha certo rinunciato alla politica". "Bloccato il braccio militare – ha continuato – ha certamente curato le sue relazioni, i suoi affari, il suo potere. Ma dagli anni 90 ad oggi ha perduto quasi tutti i suoi maggiori esponenti, mentre in Sicilia è cresciuta grandemente un’opposizione sociale alla mafia che ha i suoi eroi e i suoi obiettivi civili e procede decisamente accanto alla magistratura e alle forze dell’ordine".