Maggioranza incontra Letta, verifica governo e decreti da chiudere

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Maggioranza incontra Letta, verifica governo e decreti da chiudere

05 Febbraio 2014

"Tutte le forze politiche di maggioranza hanno ribadito forte coesione intorno all’esecutivo", a dirlo è Lorenzo Dellai, capogruppo di Popolari per l’Italia alla Camera, dopo l’incontro dei gruppi di maggioranza con il premier Letta, "ma hanno sottolineato la necessità e l’urgenza che il presidente Letta chiuda la verifica di governo". Secondo i boatos, Letta e Franceschini si sarebbero impegnati a chiudere tutti i decreti in scadenza entro fine febbraio (dl svuotacarceri, Destinazione Italia, Milleproroghe, abolizione del finanziamento pubblico ai partiti e del dl sugli enti locali). "Ci concentriamo su questi decreti, sarà un febbraio impegnativo, ma nel contempo è urgente che il governo chiuda questa fase di verifica o di rilancio", è ancora Dellai a parlare. Sempre durante la riunione si è affrontato il nodo del regolamento della Camera per renderlo più simile al Senato, con una riduzione dei tempi. Torna a farsi sentire, per il Pd, anche l’ex viceministro della economia Stefano Fassina: "Il governo non può essere un governo di intrattenimento, che sta là mentre le forze politiche si occupano di legge elettorale e riforme istituzionali. Non possiamo rinviare una scelta chiara sul governo a dopo la legge elettorale, e spero che domani in direzione, a partire dal segretario del partito, vi siano parole chiare su questo", ha detto Fassina che aggiunge, se il rilancio non dovesse essereci "dobbiamo avere il senso di responsabilità nei confronti del Paese di dire che si va a elezioni".